Don Giusto: «Vi negano la casa? Vi aiuto a occuparne una vuota»

Rebbio Il sacerdote: «In parrocchia abbiamo la lista degli alloggi sfitti». E al Comune: affidi le abitazioni non a norma alle associazioni, non all’Aler

La casa è un diritto. E in una città dove «fioriscono alberghi a cinque stelle con prezzi scandalosi» cresce l’emarginazione. E per gli emarginati «a Como non c’è posto». Ecco quindi che don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio da sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza, lancia quella che può sembrare una provocazione, ma che - invece - è un invito serio: «Se qualche famiglia avente diritto alla casa si trovasse messa in strada, occupi ciò che ingiustamente non viene dato. Darò loro una mano a entrare».

Le proposte del parroco

L’invito del sacerdote comasco è stato pubblicato sull’ultimo numero del Focolare, la pubblicazione della parrocchia di Rebbio destinata ai fedeli del quartiere. In sostanza don Giusto lancia due appelli forti. Il primo rivolto al Comune: visto che in città ci sono tantissimi alloggi comunali non a norma, anziché cederli all’Aler, come vorrebbe fare la giunta Rapinese, meglio darli in gestione «alle associazioni della città che sono in grado di mettere a norma gli appartamenti stessi. La parrocchia di Rebbio - scrive - è in grado di mettere a norma una decina di alloggi all’anno e di deciderne con il Comune la destinazione».

Ma la parte più forte dell’intervento di don Giusto, giunge al punto successivo: «Come ultima opzione - scrive il parroco - propongo» a quelle famiglie messe in mezzo a una strada, pur avendo diritto a un alloggio popolare, «di passare in parrocchia a Rebbio» dove c’è «la lista degli appartamenti comunali vuoti dei nostri quartieri, via Spartaco e via Turati in primis, affinché ciò che ingiustamente non viene dato venga occupato. Darò loro una mano a entrare, presenterò loro i vicini di casa, li inviterò a rispettare le regole del condominio».

Don Giusto Della Valle non si limita a questo, ma si dice pronto anche a rivolgersi direttamente al Vaticano per aiutare chi ne ha bisogno. E infatti scrive: «Se dovessero esserci sospensioni di energia elettrica chiamerò in aiuto l’elemosiniere del Papa Francesco». Un riferimento non casuale, visto che monsignor Konrad Krajewski venne a Como nel settembre di tre anni fa, in occasione della preghiera per l’omicidio di don Roberto Malgesini. Altro prete che è sempre stato in prima linea nell’aiuto di chi è in difficoltà e non ha un tetto sopra la testa.

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