È emergenza casa per i prof a Como: «Servono alloggi a prezzi calmierati»

Scuola La testimonianza della preside di Albate: «Sei mesi per trovarne una, situazione impossibile». Il sindacato: «Problema anche per il personale Ata»

Como

Sei mesi per trovare una sistemazione e ora lo stesso problema per il figlio, entrato anche lui nel mondo della scuola e che dovrà fare ogni giorno la tratta Albate-Menaggio e ritorno, vista l’impossibilità di trovare un alloggio sul lago.

La testimonianza

Dalla testimonianza della preside di Albate Anna Maria Ruggiero si capisce quanto sia fondamentale che il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara concretizzi quanto annunciato nelle ultime ore, e cioè l’intenzione di garantire al personale della scuola alloggi a prezzi calmierati, attraverso i futuri progetti di edilizia residenziale sociale. Il problema a Como è sentito da diversi anni ma, nell’ultimo periodo, la situazione è peggiorata per via dell’aumento esponenziale del turismo: chi ha un appartamento libero, tende a sfruttarlo attraverso affitti brevi, più vantaggiosi a livello economico, questo però a discapito di chi cerca una casa per necessità lavorative venendo da lontano, proprio come la preside di Albate. «Sono stata in una pensione prima a Montesolaro, poi a Cantù e finalmente a maggio mi sono trasferita nell’appartamento che ho preso a Como – racconta Ruggiero –, ora mio figlio ha avuto l’incarico di docenza dal primo settembre a Menaggio per cui sta cercando alloggio lì, una vera impresa. Per il mese di settembre sicuramente dovrà fare avanti indietro, con la speranza che a ottobre trovi qualcosa. Io ho ci ho messo circa sei mesi per stabilirmi ad Albate: al di là del costo, non c’erano proprio. Sul lago è ancora più difficile, ora gli alloggi sono tutti per gli stagionali. Ho chiesto anche a un’agenzia immobiliare ma niente».

La proposta del ministro

Una notizia, quella annunciata da Valditara, accolta con favore dai sindacati, anche se c’è un certo scetticismo sull’effettiva possibilità che si concretizzi. «Non è certo un problema di adesso, noi come sindacati è da anni che lo diciamo – conferma Gerardo Salvo, segretario regionale Uil Scuola Lombardia e segretario territoriale di Como – spesso le persone che arrivano da lontano rinunciano, perché non ne vale la pena. Pensando ad esempio al personale Ata, si parla di stipendi di 1000, 1050 euro e se vengono a Como, un affitto gli costa 800 euro, a meno che non lo condividano con qualcun altro, ma questa non è vita. Noi ci occupiamo anche di università e si sono viste le tende dei ragazzi fuori dagli atenei, perché non si possono permettere un alloggio. Ovviamente siamo favorevoli alla proposta del ministro Valditara, però siamo abituati alle promesse, credo che non sia così semplice farlo. Anche perché bisogna innanzitutto trovare le strutture e creare le condizioni perché ciò avvenga. Se la cosa dovesse andare in porto, comunque, non ne gioverebbe solo il personale, ma la scuola stessa».

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