Onde, reti e pesci: «Ecco la mia idea per i nuovi parapetti»

Lungolago Giampiero Sampietro, artigiano del ferro ha fra l’altro realizzato le panchine di Ico Parisi:«Al posto dei vecchi timoni qualcosa che lasci il segno»

Le onde del lago increspate, le reti dei pescatori e la possibilità di inserire pesci, anatre, cigni stilizzati e un’onda più grande come corrimano. È questa l’idea per i parapetti del lungolago di Giampiero Sampietro, dell’azienda familiare specializzata nel ferro battuto fondata nel 1927 dal capostipite Mario. La Sampietro ha realizzato per il Comune le panchine su prototipo di Ico Parisi posizionate sulla nuova passeggiata e, mentre controllava la posa dei manufatti, il signor Giampiero ha tracciato su un foglio il primo schizzo di come avrebbe immaginato dei parapetti in sostituzione di quelli storici con i timoni, non a norma e insufficienti per coprire l’intero lungolago.

Quello schizzo poi l’ha tenuto nella sua azienda, a Lipomo e, recentemente, lo ha elaborato, rifinito e ampliato e fatto vedere a pochissime persone. A metà maggio è arrivato il prototipo dei nuovi parapetti posizionato come test a Sant’Agostino, contestato praticamente da tutti, e oggi Sampietro ha deciso di rendere pubblico il suo progetto. Qualcosa di unico, non standardizzato o che si può trovare in qualunque parte del mondo. Un modo anche per dire che qualcosa di diverso dal campione che si è visto due mesi fa si può fare. Con fantasia, passione e arte.

«Sono comasco doc – racconta – e sono nato in via Volta e sul lungolago ho visto, con quel campione, una cosa non degna di un condominio. La gente vive e viene a Como e deve trovare qualcosa che sia speciale, non uguale a quello che può vedere ovunque, anonimo e standard, senza attinenza con il luogo. Se vanno sostituiti i parapetti storici con i timoni realizzati da Bernasconi nel 1899, lo si deve fare con qualcosa di meglio. Ho fatto lavori in tutto il mondo, e faccio questa proposta perché mi piacerebbe dare il mio contributo con qualcosa di significativo e che possa lasciare un segno a Como». E così dal primo schizzo a matita è passato a un disegno quasi a grandezza naturale, ha realizzato un mini prototipo del corrimano-onda e ancora alcuni disegni colorati con possibili varianti.

«Ho pensato – prosegue - che si potrebbero realizzare delle colonne portafiori con alle estremità i paletti simili ai pontili da posizionare ogni cinque-sei metri di parapetto. Per questo ho studiato due moduli artigianali in ferro che possono essere alternati tra loro, uno che rappresenta le onde del lago e un altro le reti dei pescatori». L’altra ipotesi è quella di intervallare alle protezioni delle “vasche” con la sezione delle tipiche “lucie” del lago per posizionare all’interno piante e fiori. Sampietro poi spiega ulteriormente: «Nel parapetto, tra le onde o nelle reti si possono aggiungere pesci stilizzati in ferro e vetro o anche sagome di anatre in volo, cigni. Ci si può lavorare. Il ferro può anche avere alcune sfumature colorate, ad esempio di azzurro o rossiccio».

Una proposta, la sua, punta inoltre a portare più verde e fiori su una passeggiata enorme e che, con il sole e il caldo, diventa proibitiva (camminano quasi tutti sotto l’ombra dei tigli). Sampietro spiega che si potrebbe anche «fare qualcosa ispirato al razionalismo, ma a mio avviso il lungolago è molto piatto e lineare e, quindi, mi piace di più un disegno lavorato». Mette il suo progetto (che a norma) a disposizione e lancia l’idea di uno sponsor per fare in modo che possa essere realizzato, anche da più fabbri comaschi, coinvolgendo la Regione, il Comune e la Soprintendenza. Le stime? Circa due milioni di euro (non molto distante dai 1,6 milioni previsti dalla Regione) e un anno di lavoro per realizzare i 600 metri necessari.

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