Via Napoleona, lavori entro l’anno: nel 2024 il nuovo ospedale di comunità

Sanità Il ritardo? Secondo Asst Lariana è legato alla necessità di rifare tutti gli impianti. Atteso entro dicembre anche l’avvio dei cantieri delle altre Case di comunità territoriali

Entro la fine dell’anno prenderanno il via i lavori per la realizzazione dell’Ospedale di Comunità (Odc) di Como. Lo rende noto l’Asst Lariana, ricordando che la degenza sarà ospitata in via Napoleona nell’ultima palazzina che si trova nell’area, in fondo verso via San Carpoforo. L’investimento, stanziato dal Pnrr, ammonta, complessivamente, a 3 milioni e 500mila euro. L’Odc di Como sarà attivato entro la fine del 2024, mentre entro la fine del 2023 sarà operativo quello di Cantù, nel presidio Sant’Antonio Abate.

La riprogrammazione del cronoprogramma (la struttura in via Napoleona avrebbe dovuto aprire a fine 2023 e quella di Cantù a fine 2024) si è resa necessaria per più motivi. Il progetto di fattibilità tecnico-economica aveva previsto una successione dei lavori spalmata in due anni. Tale successione avrebbe consentito di aprire a fine 2023 dieci posti letto e i restanti dieci a fine 2024. Ma durante la fase di redazione del progetto esecutivo è emersa la necessità di dover procedere con il rifacimento completo degli impianti presenti nel corridoio centrale dell’edificio, necessità che non avrebbe consentito la programmazione dei lavori in due tranche e comportato il rischio di creare disagi sia per la funzionalità del reparto che per la sua sicurezza.

Nuove strutture

Per l’adeguamento alla normativa antisismica, l’analisi dei vari modelli strutturali ha poi evidenziato la possibilità di realizzare delle strutture interne all’edificio, con notevoli vantaggi sia dal punto di vista estetico che di miglioramento della funzionalità dei percorsi esterni, eliminando così la prima ipotesi che prevedeva la realizzazione di corpi strutturali esterni al fabbricato. Di contro, la nuova soluzione prevede interferenze che rendono incompatibili le attività di cantiere con quelle sanitarie, anche con l’apertura di soli dieci posti letto. Considerate tutte le diverse opzioni, nonché i benefici, l’ufficio Tecnico - alla luce del fatto che l’apertura dell’Odc a Cantù entro il 2023 non avrebbe comportato criticità e avrebbe consentito il pieno rispetto del cronoprogramma trattandosi di un progetto meno complicato dal punto di vista tecnico - ha così richiesto una riprogrammazione dei due cantieri, approvata dalla direzione di Asst Lariana e da Regione Lombardia.

Il progetto esecutivo per l’Odc a Como è attualmente in fase di verifica per la sua validazione e, presumibilmente, entro la fine dell’anno potranno partire i lavori. Entro fine anno e il primo trimestre del 2024 partiranno anche i cantieri relativi alle Case di Comunità (Bellagio, Campione d’Italia, Cantù, Centro Valle Intelvi, Como, Lomazzo, Menaggio, Olgiate Comasco, Mariano Comense, Ponte Lambro e Porlezza). «Pur con le complicazioni del caso stiamo rispettando il cronoprogramma», osserva Fabio Banfi, direttore generale di Asst Lariana.

Il punto sulla riforma

Sei Case di Comunità già attivate (Napoleona a Como, Campione d’Italia, Olgiate Comasco, Cantù, Centro Valle Intelvi, Menaggio), tre Case di Comunità attive entro la fine dell’anno (Lomazzo, Ponte Lambro e Mariano Comense), le ultime due Case di Comunità attive entro la fine del 2024 (Bellagio, Porlezza). Due Ospedali di Comunità già attivi (a Mariano Comense e Menaggio) e, dei restanti due, uno sarà attivo entro la fine dell’anno (a Cantù), il quarto sarà attivo entro la fine del 2024 (a Como). Tra le novità introdotte dalla normativa per la Case di comunità, da segnalare l’unificazione nel Pua, il Punto unico di accesso, degli Sportelli unici welfare (in questo modo il personale infermieristico è stato concentrato sull’attività ambulatoriale e sull’attività domiciliare) e la Centrale operativa territoriale, il cui personale si è inizialmente concentrato sul monitoraggio dei pazienti cronici in carico al Centro Servizi di Asst Lariana (suddivisi in base alla residenza e all’afferenza al relativo Distretto) e ha poi ampliato le proprie prestazioni monitorando anche i pazienti in carico al servizio C-Dom (Servizio Cure Domiciliari, ex Adi), le dimissioni protette, i pazienti ricoverati negli Ospedali di Comunità, i pazienti in carico agli infermieri di Famiglia e di Comunità.

L’ambulatorio degli Infermieri di Famiglia e di Comunità (IFeC) è partito con la gestione dei pazienti in carico al servizio di vulnolgia (cura delle lesioni cutanee) di Asst Lariana; via via sono state sviluppate le attività sia a livello ambulatoriale che domiciliare. Le principali prestazioni eseguite sono: monitoraggio del paziente cronico, collaborazione nel processo delle dimissioni protette, attivazione C-Dom, gestione degli appuntamenti per le visite domiciliari, monitoraggio telefonico delle condizioni di salute, segnalazione alla rete delle Cure palliative, raccordo con Mmg/Pls e specialisti ospedalieri.

Ad oggi Asst Lariana può contare su 53 infermieri di Famiglia. Un nuovo bando per l’assunzione è in fase di predisposizione.

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