Evasione Tari, 1.227 avvisi da ottobre. Mancati pagamenti per oltre due milioni

Le nostre tascheRapinese: «Una parte di quello che mi aspetto, controlli anche sull’Imu». Il sindaco ha lasciato il suo ufficio provvisorio ai Tributi e andrà al settore Opere pubbliche

Superata la cifra di due milioni di euro di tassa rifiuti evasa da cittadini e, soprattutto, attività commerciali e contenuta negli avvisi di accertamento inviati da Palazzo Cernezzi da ottobre a oggi. All’inizio di novembre i dati forniti dall’amministrazione parlavano di un milione di euro di accertamento e questo significa che, in poco più di un mese, la cifra è raddoppiata. E l’indicazione politica data agli uffici è quella di proseguire con la linea dura.

I numeri

«Questa è solo una piccola frazione di quello che mi aspetto - chiarisce il sindaco Alessandro Rapinese - e, secondo il mio giudizio, ci sono ancora migliaia di evasori a cui deve essere presentato il conto. Siamo arrivati a 1.227 avvisi che corrispondono a un accertato di 2 milioni e 15mila euro».

Tra l’altro, in base all’accordo stipulato tra il Comune e l’Università dell’Insubria verranno effettuati controlli sugli ultimi dieci anni, dal 2012 al 2022 per avere un quadro chiaro dell situazione dell’evasione nel capoluogo. Il primo cittadino ha lasciato la sua scrivania provvisoria all’ufficio Tributi, al secondo piano di Palazzo Cernezzi (nell’arco delle prossime settimane verrà trasferito al piano terra in base a una riorganizzazione, anche “fisica” dell’amministrazione) e per il momento è tornato al primo piano. Ma non ci resterà a lungo. «Mi ero dato l’obiettivo dei 2 milioni di euro, è stato raggiunto e quindi passerò a vedere da vicino altri settori. Seguirò, ma non da subito, le Opere pubbliche, dove c’è un carico pazzesco di progetti da realizzare».

Sul settore Tributi e sulla Tari in particolare il sindaco chiarisce che «gli uffici sono entrati a pieno regime, stanno lavorando bene» e che «volevamo dare un segnale forte alla città e, cioé, che tutti gli evasori saranno scovati». Poi aggiunge: «Vedendo lavorare gli uffici ho potuto capire quello che serve e come si potranno migliorare le cose. Per questo motivo è prevista, nel corso del 2023, l’esternalizzazione del servizio di riscossione Tari. Ci sono società specializzate che hanno disponibilità, in termini di uomini e anche di tecnologie avanzate per far sì che i dipendenti comunali che hanno fatto un lavoro egregio per la Tari possano concentrarsi sull’Imu, che può dare risultati maggiori. In questo modo, esternalizzando la Tari, avremo più persone di qualità per passare ai controlli serrati sui pagamenti delle altre imposte. Per quanto riguarda la tassa rifiuti, sia chiaro, che l’obiettivo resta quello di stanare chi non paga, fino all’ultimo evasore. E questo deve valere per tutte le tasse e le imposte».

La lotta all’evasione è stato uno dei primi punti dichiarati da Rapinese e al tema ha dedicato anche una parte specifica del suo programma elettorale. Ad agosto, poco dopo l’elezione, aveva anche annunciato controlli serrati oltre al via del controllo della regolarità nei pagamenti prima di richiedere la carta d’identità (che viene, in ogni caso rilasciata).

Gli obiettivi

Negli allegati al Bilancio è espressamente previsto che «in attesa dell’esternalizzazione del servizio di accertamento e riscossione Tari, proseguirà il controllo delle dichiarazioni e dei versamenti per il recupero dell’evasione dei tributi locali anche attraverso l’incrocio delle varie banche dati a disposizione». Previsto anche un nuovo accordo con l’Agenzia delle Entrate per andare ad esigere i crediti da parte di chi, nonostante il ricevimento dell’avviso di accertamento, continua a non saldare il dovuto.

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