Ex Stecav, c’è il via libera alla demolizione: un autosilo da 350 posti in tangenziale

Viale Innocenzo Niente vincoli dalla Soprintendenza, solo la prescrizione su eventuali reperti - Il sindaco: «In un mese valuteremo come realizzare il parcheggio, se in autonomia o con i privati»

«Il complesso di immobili non riveste interesse culturale». Con queste parole messe ieri nero su bianco in un decreto dalla Sopritendenza (più precisamente dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia) viene consentito a Palazzo Cernezzi di abbattere i capannoni della ex Stecav in tangenziale per realizzare un parcheggio da almeno 350 posti auto.

La copertura è costituita da una struttura in ferro

«L’edificio in esame collocato lungo la direttrice principale che collega il quartiere di Camerlata con la sponda ovest del Lago di Como - spiegano dalla Soprintendenza dopo aver analizzato il complesso - sarebbe stato edificato negli anni compresi tra il 1934 e il 1947, periodo di massimo sviluppo ed espansione del servizio di trasporto pubblico a Como. È costituito da un piano terra con struttura tipologica industriale (capannone-officina).

Il compendio, comprensivo di un ampio spazio asfaltato pertinenziale e in complessivo stato di degrado, presenta struttura portante verticale del tipo a pilastri con tamponature in parte in muratura di mattoni e in parte con pannellature precarie in legno. La copertura è composta da una semplice struttura con capriate in ferro del tipo alla Polanceau poggianti su travi reticolari pure in ferro che corrono lungo le pareti esterne perimetrali». E ancora non vengono ravvisati «elementi di particolare rilievo e interesse, con specifico riferimento agli elementi strutturali e di finitura che risultano essere di produzione seriale e ordinaria».

Nessun pregio particolare insomma per i capannoni a due passi dal comando della Polizia locale e che, quindi, saranno demoliti.

I capannoni non hanno pregi particolari

Il Comune, come spiega l’assessore all’Urbanistica Enrico Colombo, che già dopo il primo sopralluogo di luglio aveva posto la questione della necessità di ottenere il via libera da Milano trattandosi di edifici e, soprattutto, delle coperture, con oltre cinquant’anni dovrà però fare attenzione al sottosuolo. «La Sopritendenza - precisa - ci ha dato come unica prescrizione quella di fare attenzione al possibile rischio archeologico dovuto all’ubicazione tenendo conto di rinvenimenti pregressi e di quanto noto sull’evoluzione storica della città. Sulla demolizione c’è il via libera non trattandosi di edifici di interesse storico». Il sindaco Alessandro Rapinese parla di almeno 350 posti auto da realizzare entro la fine del suo mandato, quindi entro la primavera del 2027.

«Sull’area ex Stecav - sottolinea - non abbiamo perso un secondo e abbiamo fin da subito valutato la realizzazione dell’autosilo. Adesso il primo importantissimo passo è stato compiuto e ora la strada è in discesa». Il primo cittadino scandisce anche i tempi: «Ora dovremo decidere, e per farlo ci prendiamo un mese di tempo, come finanziarlo e quindi se aprendoci al mercato tenendo le risorse per altri progetti oppure in autonomia (in questo caso sarebbe direttamente il Comune a realizzarlo, ndr). Una cosa è certa: per la fine del nostro mandato lì Como avrà almeno 350 posti auto».

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