Ex vicesindaco di Como promuove Vannacci: «Idee giuste, ero con lui nell’esercito»

Il libro nella bufera Paolo Mascetti, già primario ed ex parà: «Se lette con pazienza e integralmente le sue sono riflessioni condivisibili»

«Vannacci? Non è un estremista». Paolo Mascetti, primario emerito del Sant’Anna, già impegnato in politica in Comune (è stato vicesindaco) e in Provincia, non nasconde la stima che nutre nei confronti di Roberto Vannacci, il generale balzato alla ribalta delle cronache per i contenuti del suo libro “Il mondo al contrario”.

Il militare sta facendo discutere tutto il Paese, per la sua rivendicazione del diritto all’odio e al disprezzo e per le uscite in particolare contro la comunità gay, ritenuta “non normale”.

«Ma no, io penso sia un libro apprezzabile – ribatte Mascetti – non bisogna decontestualizzare alcune singole frasi, se lette con pazienza e integralmente le sue sono riflessioni condivisibili».

Poi l’ex vicesindaco rivela un retroscena: «Io negli anni Settanta sono stato impegnato nell’esercito come ufficiale medico proprio nel battaglione che poi Vannacci ha diretto. Ho avuto modo di conoscerlo di persona da vicino e ho apprezzato la sua professionalità, il suo valore, il modo in cui ha messo davvero a rischio la sua vita e la capacità con cui ha guidato i soldati. Ecco perché appena ho saputo dell’uscita del libro ho voluto leggerlo, senza uno spirito anticipatamente critico che ho notato invece in molti commentatori».

Il libro nelle classifiche delle vendite è tra i più popolari. A pagina 243 però Vannacci si rivolge agli omosessuali scrivendo «normali non siete, fatevene una ragione!». A pagina 187 in buona sostanza attacca l’emancipazione della donna. A pagina 110 parlando della pallavolista azzurra Paola Egonu, di colore, scrive che «è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità».

Insomma, non è un moderato. «Di sicuro non è un estremista – dice ancora Mascetti – al contrario, se il libro ha avuto un così grande successo è perché rappresenta delle idee comuni, a mio parere condivisibili. Idee che non dico siano portate avanti dalla maggioranza degli italiani, ma che certamente sono nel sentire di una larga parte del Paese. Fanno parte del nostro bagaglio storico e culturale. Molti giornali stanno cercando di far passare Vannacci come un sessista, un razzista. Ma la sua è una riflessione circa il deterioramento della morale italiana. Sono sicuro che molti critici non hanno nemmeno letto il libro in questione».

Non sono però mancate accuse di istigazione all’odio nei confronti del militare. E se una parte della politica gli ha strizzato l’occhio il Ministro della Difesa invece ha richiamato il generale, ormai noto autore, almeno per la forma che non si conviene a chi indossa la divisa. «Ecco, quello che mi ha meravigliato è l’esposizione mediatica – dice ancora Mascetti – per un militare come Vannacci mi pare molto strano volersi esporre a tal punto. Con il libro si è messo in pubblica piazza e questo forse è poco consono per il ruolo rivestito».

Mascetti non solo apprezza la figura di Vannacci e il contenuto del suo libro, ma lo sponsorizza anche. Su Facebook per esempio invita gli amici ad iscriversi al gruppo pubblico “Io sto con il pensiero del generale Roberto Vannacci”. Un gruppo, basta leggere alcuni commenti, non proprio politicamente corretto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA