Facce (e targhe) d’Europa
I nostri “vicini” salvano il turismo

Soggiorni più lunghi, età media più bassa, viaggi soltanto in auto - La conferma degli operatori: «Olandesi, francesi, svizzeri: un vero boom»

Scelgono soggiorni più lunghi, hanno un’età media inferiore rispetto agli scorsi anni e per la maggior parte arrivano da Paesi europei. In una Como abbandonata dai comaschi, ancora tutti in ferie, alberghi, case vacanza, ristoranti e bar accolgono turisti da tutta Europa. Mentre i grandi assenti sono gli americani, i russi e gli australiani, si dimostrano innamorati del lago in testa i tedeschi e gli olandesi, seguiti dai francesi, con una buona presenza di viaggiatori dall’est Europa (Lituania, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria), di alcuni inglesi e tanti svizzeri delle province interne.

Decisamente una sorpresa per il contesto pandemico che ha scoraggiato in generale i viaggi intercontinentali, l’arrivo di cittadini dagli Emirati Arabi che in agosto sono presenti numerosi, attratti dalle strutture ricettive extra lusso che la città offre. Basta muoversi nel perimetro delle mura o sulla passeggiata che costeggia il lungolago per accorgersi che a tenere viva la città sono i turisti, quelli però a noi più vicini di casa, che hanno optato per fare le ferie in una località meno esotica, raggiungibile con mezzi propri, spesso con l’automobile, e di certo affascinati dal richiamo del Lario.

Il Covid ha cambiato pelle anche al tradizionale identikit del turista a Como, le strutture ricettive e della ristorazione stanno registrando la diversità nella loro clientela. Di tutto ciò parlano ad esempio le autovetture parcheggiate per le vie cittadine, le targhe raccontano di provenienze europee, così come le lingue che si ascoltano tra le persone sedute ai tavolini esterni dei bar nelle piazze, non solo l’inglese, ma tanti idiomi differenti che riconducono però tutti alla matrice europea. Mosche bianche i turisti di altri continenti. Ci sono, spendono più degli altri, come in particolare i canadesi, ma sul flusso complessivo rimangono quasi non pervenuti. All’info point comunale del centro è intanto un via vai di giovani e coppie che chiedono indicazioni su battelli, itinerari e vorrebbero avere tra le mani una pianta della città. Accanto al turista che qui arriva per far tappa nel suo grand tour contemporaneo, sono sempre di più i viaggiatori zaino in spalla che cercano il Lago anche per le proposte sportive e di escursione.

Ma su un fatto concordano tutti gli operatori del settore: la ripresa del turismo a Como c’è e quest’anno ha la faccia dell’Europa. Sonia Di Noto dello Sheraton Lake hotel conferma: «La stagione sta andando benissimo, decisamente oltre le aspettative con cui si è aperta e quasi paragonabile al 2019. Agosto è caratterizzato da soggiorni molto più lunghi rispetto al passato, dalle 5 alle 8 notti contro le due, tre notti del passato. La provenienza dei nostri ospiti da maggio ad oggi è per il 15% da Italia e Germania, a seguire Svizzera 13% e Francia 10%. Belgio e Olanda rispettivamente 7% e 6%. Gli ospiti con passaporto Usa sono quasi inesistenti (soltanto coloro che si trovano già in Europa)».

Sulla stessa linea anche Robert Webber, general manager del Palace Hotel e dell’ Hotel Barchetta Excelsior : «Siamo di fronte a un agosto anomalo, ma in positivo per il turismo. A noi è mancata del tutto la clientela australiana e quella americana, di contro c’è stato un incremento molto significativo delle presenze europee, in particolare dei francesi. E poi ci ha sorpreso chi arriva dagli Emirati Arabi: ad oggi il 12% della clientela del Palace e il 6% del Barchetta».

«Quest’anno abbiamo notato anche noi un boom di turisti europei – fanno eco da Palazzo Albricci Peregrini – con una leggera diminuzione degli ospiti americani. Gli stati più rappresentati sono: Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Paesi Bassi. C’è stato anche un cambiamento nelle scelte dei mezzi di trasporto con cui viaggiare (causato probabilmente dalle varie misure Covid-19 previste per i voli). Sempre più clienti decidono di partire in auto, di fare molte tappe alla ricerca di posti molto esclusivi come il Lago di Como».

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