Famiglia truffata, niente vacanze: affittano alloggio e lo trovano occupato

A Jesolo Chi occupava la casa aveva un regolare contratto. Stesso problema per alcuni turisti trevigiani

Pagano la caparra online per una casa vacanze a Jesolo, ma l’appartamento è già occupato. Vittima della truffa una famiglia comasca, con un bambino di un mese. A Ferragosto una famiglia di Treviso con due bambini è arrivata al mare ed ha trovato la casa vacanze prenotata su Internet già occupata regolarmente da un’altra famiglia, nonostante avesse versato una caparra da 600 euro per la settimana da spendere nella nota località balneare.

Il raggiro è stato regolarmente denunciato ai carabinieri. Prima però questa famiglia si è recata presso un’agenzia immobiliare della zona, così da trovare al volo un’altra sistemazione. «Questa famiglia mi ha spiegato che non è stata la sola a cadere in questa truffa online - racconta Nicola Albrizio, titolare dell’agenzia immobiliare in questione – Chi occupava l’appartamento, grazie a un regolare contratto con gestore di case vacanza, aveva già dovuto purtroppo respingere un’altra famiglia, proveniente da Como, con un bambino di un mese. Sono stato io a consigliare ai nuovi clienti trevigiani di rivolgersi ai carabinieri, cosa che confido abbia fatto anche la famiglia comasca. Non di rado infatti si leggono nelle cronache simili raggiri nelle più famose località turistiche. Inutile dire che è importante rivolgersi a dei professionisti affidabili. Non bisogna fidarsi dei pagamenti online con contatti senza un volto e un cognome». Della caparra, 600 euro sui mille complessivi chiesti per sette giorni, non è rimasta traccia. La donna che ha gestito la trattativa via web è sparita. La notizia è stata diffusa dal “Gazzettino”. Una pessima sorpresa che ha rovinato le vacanze a delle giovani famiglie.

Anche le associazioni che tutelano i consumatori mettono in guardia dal crescente numero di truffe attuate via web per la prenotazione delle vacanze.

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