Fissare una risonanza? Qui in provincia di Como è impossibile

Lo scandalo Sanità in tilt, non ci sono posti in provincia di Como e nemmeno a Varese o Monza. A Lecco sì, tra 9 mesi. Anche l’appuntamento per una visita allergologica è introvabile. Il medico: «Offerta carente rispetto alla domanda»

Esami sanitari, ancora enormi problemi con le liste d’attesa: impossibile prenotare una risonanza. Tanti pazienti continuano a non trovare posti liberi per visite ed esami diagnostici.

Fatta ieri una prova per una risonanza magnetica, non siamo riusciti a trovare un posto libero. Non entro i tempi dettati dalla ricetta a Como e provincia, ma nemmeno a Monza, Varese, Milano città, a Lecco (si vedono posti da giugno 2024). Sul portale regionale compare il messaggio «Non abbiamo trovato disponibilità, riprova, le aziende mettono a disposizione nuove date ogni giorno».

Dal call center ci è stato proposto un appuntamento oltre scadenza prevista dalla nostra ricetta e comunque in provincia di Monza Brianza.

Pazienti in difficoltà

Dall’Asst Lariana (che ha solo disponibilità a Cantù dall’aprile del 2024, per una risonanza che però sarebbe da fare entro novembre) sottolineano come i pazienti, specialmente quelli oncologici, dovrebbero essere accompagnati anche nel percorso di prenotazione. I centri di prenotazione dei singoli ospedali, compreso il Sant’Anna, per alcuni esami suggeriscono di andare in presenza allo sportello, oppure di chiedere al proprio medico di fare da filtro. Perché si tratta di approfonditi, da valutare insieme prima di essere inseriti. I pazienti però nella realtà si trovano spesso ad essere soli senza risposte e disponibilità.

Al netto delle difficoltà per la singola prestazione citata, le attese sono lunghe anche per le visite specialistiche, dall’allergologo come dall’oculista nel Comasco occorre attendere più di dodici mesi. Almeno tramite sistema sanitario nazionale. Zero posti, in particolare, per una visita allergologica in provincia di Como.

Agende bloccate

Proprio sulle liste d’attesa nelle scorse settimane i Nas hanno effettuati dei controlli a tappeto in tutta Italia. Le ispezioni nel Comasco non hanno rilevato reati, ma avrebbero fatto emergere casi di agende di prenotazione sospese o interrotte e per approfondirne i motivi sono state inoltrate segnalazioni alla Regione e all’Ats Insubria.

Anche da queste colonne, dando voce a pazienti e medici di famiglia, abbiamo segnalato difficoltà sulle agende nel nostro territorio.

«Sulle prenotazioni stiamo purtroppo soffrendo - spiega Antonietta Zaccariello, medico di medicina generale a Como – i pazienti in autonomia non trovano posto, alcuni nella speranza di fare lo stesso gli esami si recano al Pronto soccorso. Tanti tornano da noi con le ricette disattese. Chi può paga privatamente, ma esami come la risonanza costano parecchio e non tutti possono permetterselo. C’è è vero anche chi fatica ad accettare posti liberi a Gravedona o a Menaggio».

«Più volte - continua - ci siamo confrontati con Ats e Asst, volendo migliorare l’appropriatezza delle nostre prescrizioni. Ma il problema di fondo non si aggira: negli ospedali c’è una grave carenza di personale e l’offerta è inferiore alla domanda».

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