FUMATA BIANCA, ELETTO IL PAPA: È PREVOST SI CHIAMERÀ LEONE XIV

Vaticano I 133 cardinali nella cappella Sistina, tra loro anche il vescovo di Como.

00:20

Roma

Elezioni del Papa, seconda giornata.

ORE 19.14

Robert Francis Prevost è il nuovo Papa: si chiamerà Leone XIV

ORE 18,09 FUMATA BIANCA

Il nuovo Papa, successore di Francesco, è stato eletto al terzo scrutinio.

Ore 11.51: fumata nera

Nuovo nulla di fatto per l’elezione del successore di Bergoglio. Alle 11.51 nuova dal comignolo collocato sul tetto della Cappella Sistina si è levata la fumata nera nel secondo giorno di votazione, segno che anche la seconda e la terza tornata di scrutinio è andata a vuoto. I cardinali hanno quindi tentato per due volte di eleggere il nuovo Papa ma il quorum non è stato raggiunto. Stando alle norme della costituzione apostolica, perché un candidato sia scelto servono i due terzi dei voti.

Dopo la fumata nera che ha colto di sorpresa i fedeli in piazza San Pietro perché attesa dopo le 12, è scattato un applauso della folla, nonostante la votazione sia andata a vuoto. Qualcuno è rimasto a inquadrare il comignolo con il proprio smartphone mentre diversi fedeli hanno deciso di lasciare la piazza. «L’hanno fatta prima perché ieri c’hanno fatto aspettare troppo, più di due ore», dice una signora mentre va via.

Elezioni del Papa, prima giornata.

Ore 21: fumata nera

Con due ore di ritardo rispetto all’orario annunciato dal Vaticano, è arrivata la prima fumata in piazza San Pietro ed è nera. Niente elezione, dunque.

Il resto della giornata

Il vescovo di Como, Oscar Cantoni, ha prestato il giuramento solenne che i cardinali sono chiamati a fare nella cappella Sistina prima della chiusura della porta e l’inizio dei lavori per l’elezione del nuovo Papa: «Et ego Ansgarius cardinalis Cantoni spondeo, voveo ac iuro», Ovvero: «Anche io Oscar cardinal Cantoni prometto, mi obbligo e giuro». E con la mano sul Vangelo: «Sic me Deus adiuvet et haec Sancta Dei Evangelia, quae manu mea tango». «Che mi aiuti Dio e questi Santi Vangeli che tocco con la mia mano».

«Siamo qui per invocare l’aiuto dello Spirito Santo, per implorare la sua luce e la sua forza perché sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile e complesso».

Un compito non certo facile – mai lo è stato e, a maggior ragione, non lo è neppure oggi, in un contesto segnato da rapide trasformazioni – attende il nuovo Santo Padre. Sulle sfide alle quali sarà chiamato il successore di Pietro ha scelto di soffermarsi ieri mattina il cardinale camuno Giovanni Battista Re, decano del Collegio dei porporati, nel corso della messa “pro eligendo Pontifice”, ultimo atto pubblico prima dell’inizio del Conclave.

«Pregare, invocando lo Spirito Santo, è l’unico atteggiamento giusto e doveroso, mentre i cardinali elettori si preparano a un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e a una scelta di eccezionale importanza; un atto umano per il quale si deve lasciar cadere ogni considerazione personale e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell’umanità».

Nella cappella Sistina, contornato dai maestosi affreschi di Michelangelo, il vescovo Cantoni insieme ai confratelli ha invocato lo Spirito Santo e ha prestato il solenne giuramento sul grande evangeliario.

La chiusura delle porte della Sistina

Finito il giuramento di tutti i cardinali, alle 17.40 è stato pronunciato l’“Extra omnes” dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Giovanni Ravelli, legato a Como per via della formazione nel locale Seminario e per l’ordinazione sacerdotale impartita in Duomo nel 1991 dal vescovo Alessandro Maggiolini. E alle 17.40 le porte della Sistina sono state chiuse.

La prima fumata attesa per le ore 19 in realtà si sta facendo attendere.

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