Giù la Corridoni? «Qui aule musicali, mense e spazi verdi»

Scuole Il plesso in via Sinigaglia verrà chiuso a settembre. Mira Bianchi (referente) mostra le aule per i più fragili e i tanti servizi della primaria: palestra, biblioteca e orti

Como

Cinque mense, tre piani di aule e spazi per laboratori, strumenti musicali, orti, campi da gioco, una biblioteca ricca di materiali, ma anche pannelli del controsoffitto crollati e una facciata da rifare. La scuola di via Sinigaglia, che il consiglio comunale (con i voti contrari di tutti i consiglieri di minoranza e di una consigliera di maggioranza) ha deciso di chiudere e di trasformare, se possibile, in un autosilo, alle 13 di un normale giorno di scuola si riempie delle voci dei bambini. È la stessa scuola che, al pari della primaria di via Perti, il sindaco Alessandro Rapinese ha definito «un cesso».

Campi sportivi e facciata da rifare

Con i vassoi in mano i bambini si distribuiscono nelle cinque aule mensa: «A seconda dei giorni i turni variano, perché ci sono le attività di motoria con l’esperto di educazione fisica, la mensa e il dopo scuola come servizi aggiuntivi per le famiglie... così abbiamo da un minimo di cento a un massimo 210 studenti a mangiare» spiega la referente del plesso, Mira Bianchi. In ogni mensa ai bambini è riservato uno spazio specifico e arredi commisurati all’età degli studenti. «Alla Foscolo (dove, dopo la chiusura, verranno trasferiti molti studenti della Corridoni, ndr) non ci sono spazi sufficienti per tutto questo», dice Bianchi.

Ma in alcune delle aree mensa è impossibile non notare i pannelli del controsoffitto rimossi o macchiati di umidità. «Il tetto della scuola è piatto: acqua e foglie si accumulano e creano infiltrazioni - spiega Bianchi, aggiungendo però che i lavori per la ristrutturazione del tetto sono finiti due anni fa - Basterebbe che il Comune pulisse il tetto quando è sporco e il problema non si ripresenterebbe». Problema, questo, che non è l’unico della scuola di via Sinigaglia.

Passeggiando all’esterno, tra bambini che dopo la mensa giocano sul campo da basket, oppure corrono nel prato o disegnano all’aria aperta, Bianchi si sofferma sugli orti e il percorso di erbe aromatiche sul lato della scuola, realizzati grazie ai fondi Pnrr. «Anche questa è educazione civica - spiega la referente - e con quello che i bambini fanno crescere qui poi si organizza la festa del raccolto con le loro famiglie, a giugno». Sopra gli orti svettano però le mura dell’edificio coperte di X rosse: «Indicano le zone da sondare per il rifacimento della facciata, che però non è mai stato avviato». E così, soprattutto sul retro, una parte della scuola resta ancora da sistemare: «Niente di grave... i bambini lì dietro non vanno e lo spazio verde davanti basta».

Le «aule dei cucù» per i fragili

Gli spazi sono l’altro tema emerso dalle parole del sindaco per quanto riguarda la scuola di via Sinigaglia. Nelle aule definite ironicamente da Rapinese «dei cucù» ci sono percussioni, pianoforti, violini, un’intera biblioteca con strumentazione acquistata grazie ai fondi Pnrr, un’aula di arte con il lavandino per lavare i pennelli, stanze per le ore alternative alla religione (diversi studenti della primaria hanno origini straniere) e quiet room con divani. «Qui - spiega Bianchi - portiamo i bambini con disabilità (sono 18 tra gli iscritti del plesso), se sono stanchi dopo le ore passate in aula con gli altri studenti: così possono stare con i coetanei, ma avere anche uno spazio per riprendersi se la fatica è troppa. Ma è anche capitato che venissero utilizzate da bimbi che avevano subito un lutto importante e avevano bisogno di uno spazio privato per affrontare il dolore con le educatrici».

Le altre aule sono organizzate a seconda dell’età e dei bisogni dei 210 studenti del plesso, ma in nessuna i banchi lasciano spazi vuoti e non si registrano altri difetti strutturali. Così tra lavoretti appesi ai muri, strumenti, la ludoteca e un’ampia palestra, i bambini imparano e giocano ovunque, anche nei corridoi.

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