
Cronaca / Como città
Venerdì 01 Agosto 2025
Giubileo, i 300 ragazzi sono a Roma: domani l’incontro con Papa Leone
Diocesi Entra nel vivo il pellegrinaggio dei giovani, sistemati in palestre della capitale. Ieri a Gubbio il mandato del vescovo Cantoni: «Facciamo emergere l’agnello che è in noi»
Da Como a Roma, passando per Ravenna, Gubbio e Assisi. È entrato nel vivo ieri pomeriggio il pellegrinaggio di trecento ragazzi della Diocesi di Como al Giubileo dei giovani: sistemati in palestre della capitale, in serata hanno partecipato a “Tu sei Pietro”, momento di preghiera - per l’esattezza, confessio fidei - con i coetanei di tutta Italia.
La comitiva lariana
Ieri mattina la comitiva lariana ha ricevuto il mandato nella cattedrale di Gubbio, durante la celebrazione presieduta dal cardinale Oscar Cantoni e dal vescovo del posto, monsignor Luciano Paolucci, con tutti e quattordici i sacerdoti accompagnatori.
«Ormai la meta è vicina: siete partiti qualche giorno fa dalla vostra terra e ora si va verso Roma. La tappa eugubina è finita e vi ringraziamo per la vostra presenza: è stato bello aprire la nostra porta per accogliere tanti fratelli», le parole del vescovo Paolucci Bedini. «Quando si viene a Gubbio, si ricorda l’episodio di San Francesco che ha ammansito il lupo. E questo lupo, in fondo, ancora oggi tante volte è dentro di noi: pensiamo all’aggressività che ci fa esplodere e che buttiamo fuori con gli amici, in famiglia», la riflessione del cardinale Cantoni. «Ma il Signore ci vuole miti testimoni del suo cuore: per farlo non dobbiamo dare spazio al lupo che abbiamo dentro, ma serve far emergere l’Agnello che vive in noi».
A esprimere sincero apprezzamento alla Diocesi di Gubbio è stato don Pietro Bianchi, direttore del Centro per la pastorale giovanile vocazionale di Como. «Con il cuore pieno di gratitudine, rinnoviamo il nostro grazie a questa Chiesa diocesana, al vescovo Luciano, a tutti i giovani che hanno coordinato l’accoglienza. Prima di arrivare a Roma, abbiamo già trovato porte spalancate qui: siamo davvero grati e contenti». Come detto, però, «siamo in cammino: la meta non è qui. E allora riprendiamo i nostri zaini», ha aggiunto monsignor Paolucci Bedini. «Roma è già piena: chissà se, quando saremo a Tor Vergata, qualcuno si chiederà se tutti questi giovani sono discepoli di Gesù. Questo cammino è esaltante, ma non bastano una maglietta e un braccialetto per essere veri discepoli».
Infatti, come insegna l’esperienza del cammino, «tra grandi soddisfazioni, ma anche fatiche, sbagli, pesi da portare», per seguire Cristo serve «svegliare il nostro cuore per vivere e non vivacchiare», le parole del vescovo di Gubbio. «La vita è un dono grandissimo, in grado di portare frutto solo se viene messo nelle mani degli altri come amore. La proposta di Gesù è quella di fidarsi di lui, tanto da correre il rischio di “sprecarla” per seminare nel mondo il bene».
La catechesi
Nel tardo pomeriggio di oggi la comitiva della Diocesi di Como si aggregherà agli altri giovani lombardi presenti nella Capitale per una catechesi alla presenza dei vescovi della nostra regione, tra cui il cardinale Cantoni, a San Paolo fuori le Mura.
Domani il Giubileo dei giovani entrerà nel vivo con i due momenti più attesi, con un milione di presenze stimate. Prima la veglia di preghiera con Papa Leone XIV a Tor Vergata, nel luogo in cui si tenne la Giornata mondiale della gioventù del 2000 con Giovanni Paolo II, e poi domenica mattina la messa di chiusura, presieduta sempre dal Santo Padre.
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