Gradini e ostacoli sul nuovo lungolago con la campionessa di handbike Roberta Amadeo: «È inaccessibile per le persone con disabilità»

L’atleta paralimpica La denuncia di Roberta Amadeo: «I gradini posti sopra alla darsena sono una barriera per passeggini e carrozzine. Qual è la soluzione?»

06:13

«Ho visto la nuova passeggiata del lungolago. È bella. Mi domandavo una cosa: ma per i gradini che hanno fatto verso la darsena hanno pensato come far passare i disabili?».

Inizia così una mail ricevuta nei giorni scorsi da parte di un lettore. Il tema è naturalmente quello del lungolago di Como: da pochi giorni i cittadini comaschi possono percorrere i primi 170 metri della passeggiata attesa per 15 anni (il cantiere iniziò nel 2008), ma non tutti possono godersi in totale serenità questo, seppur piccolo, primo tratto di lago riconquistato.

Con l’atleta paralimpica sul lungolago

Per raccontarlo abbiamo invitato a raggiungerci sul lungolago Roberta Amadeo, presidentessa di Aism e atleta paralimpica. È quasi mezzogiorno, sulle nuove gradinate del lungolago in prossimità della darsena c’è un gruppo di ragazzi che dipinge, numerosi cittadini si avvicinano ai parapetti provvisori per guardare l’orizzonte, mentre Roberta arriva con il suo mezzo di locomozione elettrico da piazza Cavour.

La prima difficoltà sopraggiunge già nel cercare di raggiungere la passeggiata dal lungo Lario Trieste: il cantiere costeggia la strada e la passeggiata è collegata alle strisce pedonali tramite uno scivolo provvisorio che è interrotto a un’estremità (proprio quella rivolta alla strada) da un asse di legno che intralcia il movimento delle ruote.

«Iniziamo già male - dice Roberta aggrappandosi alle balaustre della passerella per non cadere - Per fortuna ho il motorino e non spingo da sola le ruote, altrimenti qui avrei fatto non poca fatica».

È la prima volta sul nuovo lungolago per l’atleta paralimpica e lo sguardo corre subito alla superficie dell’acqua che incontra il cielo e che anche in una giornata nuvolosa come quella di ieri è capace di allargare il cuore di chi abbia voglia e tempo di soffermarsi ad ammirare l’orizzonte.

Poi però l’occhio cade sul tratto della passeggiata che è ancora chiuso al pubblico, in corrispondenza della darsena: «Hanno ragione i vostri lettori, qui quello che si vede non lascia ben sperare: il passaggio da un lato all’altro della passeggiata sembra pensato solo per chi può camminare. Manca un ponte, quindi l’unico modo per accedere all’altro lato del lungolago è la ciclopedonale (non ancora completata, ndr.), che comporta però di fare marcia indietro fino a Sant’Agostino».

Aspettiamo da 15 anni

È così, effettivamente, e anche se non manca da parte del Comune l’ipotesi di aggiungere, a cantiere finito, un ponte di collegamento sopra la darsena , per il momento non ci sono segni effettivi della sua esistenza.

«Se non è stata prevista questa soluzione, significa che un buon 20% della popolazione comasca non potrà godere del lungolago. Aspettiamo tutti da 15 anni, ora bisogna recuperare il tempo perduto: sarebbe bastato pensarci prima e allargare il primo gradino della gradinata rendendolo uno scivolo con la giusta pendenza, accessibile a tutti».

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