Cronaca / Como città
Mercoledì 22 Ottobre 2025
I genitori della Corridoni si sentono «delusi dal Como»
Scuole chiuse Il commento sulla scelta della scuola di rifiutare i gadget: «Giusto. Faremo così anche negli altri plessi». Le famiglie: «Per tre anni sempre dalla loro parte. Fiducia persa». Suwarso: «Ma ora non siamo noi gli interlocutori»
Como
La storia tra il Como 1907 e la scuola primaria di via Sinigaglia è durata tre anni, ma ora è giunta a un punto di rottura. «L’atteggiamento dell’ultimo periodo ci ha deluso profondamente» racconta il consiglio d’istituto Como Borgovico di cui fa parte la scuola Corridoni, che per decisione del Comune verrà chiusa l’anno prossimo. E che, su richiesta del consiglio comunale, se ci sarà un’offerta, verrà sostituita da un autosilo. Sebbene non sia mai stato detto esplicitamente che l’autosilo dovrà servire il nuovo stadio - sulle cui carte si sta ancora lavorando a Palazzo Cernezzi - il collegamento tra i due progetti è immediato, se non altro per vicinanza.
Cos’è successo negli ultimi tre anni
L’idea di un autosilo al posto della scuola era nell’aria da mesi, ma, raccontano i genitori, tra le «mezze rassicurazioni e risposte evasive» del sindaco Alessandro Rapinese, il consiglio ha notato soprattutto il «profondo silenzio del Como».
Ma la linea della scuola è stata quella di non sollevare polemiche. Almeno fino agli ultimi giorni, quando è emerso il rifiuto dei gadget donati dal Como.
Lo scatolone con matite e righelli è stato restituito già a settembre, con la comunicazione di non voler più prendere parte ad altri progetti che coinvolgevano squadra e scuola. «Una scelta che condividiamo come consiglio d’istituto e che estenderemo anche agli altri plessi, come richiesto da numerosi genitori» fanno sapere da via Sinigaglia. «Tre anni fa abbiamo accolto il Como nel nostro istituto con grande entusiasmo e calore, abbiamo lasciato che distribuissero gadget e che venissero nelle classi i giocatori per firmare gli autografi. Abbiamo mantenuto la fiducia e i progetti comuni anche nei momenti di tensione».
Il riferimento è, in particolare, a un episodio di fine 2023 quando alcuni («pochi», sottolineano i genitori) tifosi del Como hanno lanciato un fumogeno contro le pareti della scuola, con conseguenti danni, e assunto comportamenti «scorretti» dopo la partita in presenza delle famiglie. In quel caso l’istituto ha contattato il Como: «In risposta abbiamo ricevuto una lettera dal loro legale per sottolineare che nessun danno fosse imputabile alla società. Fatto ovvio e che nessuno aveva messo in dubbio». E poi ancora lamentele crescenti che il consiglio d’istituto dice di aver raccolto dai genitori, ma di fronte alle quali la fiducia alla società non è venuta meno. «Ci siamo adattati alla chiusura del quartiere in occasione delle partite nei giorni feriali, modificando il calendario scolastico - aggiungono i genitori- Siamo venuti incontro alle richieste necessarie alla sicurezza dello stadio, offrendo i parcheggi e il wifi per le telecamere».
Ma la ferita più profonda è quella legata alla decisione di sostituire la scuola con un autosilo. «Qualsiasi buona amministrazione - sottolineano Daniele Valsecchi e Francesco Finizio, segretario cittadino e referente scuole del Pd - avrebbe spiegato alla società che quella soluzione non è percorribile. Ci sono altri luoghi: l’area ex Stecav, a dieci minuti a piedi dallo stadio. Era anche nei piani dell’amministrazione Rapinese...».
La replica del presidente
Intervistato dal giornale, il presidente del Como Mirwan Suwarso ha detto che la società oggi non è l’interlocutore giusto con cui confrontarsi su questo tema. Ma i genitori chiedono di più: «La nostra porta rimane sempre aperta e rinnoviamo l’invito al dialogo. Ma vorremmo azioni concrete, a partire da una presa di posizione sull’opportunità di chiudere la scuola per farne un parcheggio. Siamo tutti tifosi del Como, ma vorremmo insegnare ai nostri figli la dignità con l’esempio. Nelle otto scuole della Como Borgovico, la dignità non è in vendita».
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