Tuffi nel lago e rischi annessi. La parola all’esperto: «Il pericolo? Non è l’acqua. L’imprudenza è il vero nemico»

Buone regole Il direttore della Società nazionale di salvamento indica i comportamenti da osservare quando ci si trova in gita al lago: «Attenzione ai pericoli legati allo choc termico»

«Scagioniamo il lago, che non è pericoloso. È pericolosa l’imprudenza e purtroppo è molto diffusa», dice Tiziano Riva, direttore della sezione di Como della Società Nazionale di Salvamento. Il dramma degli annegamenti che anche quest’anno si è ripetuto, a Como e altrove, è stato determinato a suo parere dall’inesperienza e dalla mancata conoscenza oppure dalla mancata osservanza delle regole di prudenza.

Le regole da seguire

Le regole fondamentali per fare il bagno in sicurezza valgono per il lago come per il mare e per le piscine, con qualche accorgimento aggiuntivo dovuto alle caratteristiche dei luoghi. Prima di tutto bisogna essere capaci di nuotare, e questo vale a maggior ragione per la balneazione nel lago dove la profondità può aumentare di molto a distanze molto ridotte. «Chi non sa nuotare non deve neanche stare sul materassino - sottolinea - e i bambini non vanno mai lasciati da soli o senza sorveglianza».

Il lago non è il mare

Le differenze tra il nuoto nel mare e il nuoto nel lago riguardano principalmente la densità dell’acqua, che nel mare è più elevata per la salinità e che aiuta il galleggiamento, e la variazione di profondità perché il lago può scendere velocemente. I mulinelli, che pure esistono, sono fenomeni da escludere nelle spiagge balneabili e che si possono verificare solo in alcuni punti nell’alto lago, vicino alle foci dei torrenti». Per quanto riguarda le condizioni fisiche, è importante prima di tutto stare bene e non avere situazioni di malessere. Dopo un pasto principale, ad esempio il pranzo, devono passare almeno tre ore prima di nuotare, in modo da lasciare al corpo il tempo della digestione. Per escludere il rischio uno choc termico inoltre è buona norma non entrare immediatamente tuffandosi, soprattutto in questo periodo quando si è accaldati, ma abituarsi gradualmente alla temperatura dell’acqua, che in questo periodo si aggira sui 24-25 gradi. «Non è tanto per la temperatura del lago che è meno caldo del mare, quanto per la temperatura esterna che può essere molto alta e per la temperatura del corpo in queste giornate».

In pericolo anche ci cerca di intervenire

Un altro elemento importante che sottolinea Tiziano Riva è il pericolo per chi cerca di intervenire vedendo una persona in difficoltà ma senza avere l’esperienza per salvarla. «Purtroppo manca la sorveglianza sulle spiagge pubbliche, ma vale per il lago come per il mare. Chi non ha dimestichezza con il soccorso in acqua e si avvicina a una persona in difficoltà per aiutarla rischia di essere trascinato sul fondo». Meglio chiamare i soccorsi immediatamente e se fosse necessario entrare immediatamente in acqua, aiutarsi con salvagenti o galleggianti.

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