
Cronaca / Como città
Mercoledì 07 Maggio 2025
Il cardinale Cantoni da oggi in Conclave: «Papa di pace, misericordia e speranza»
Il nuovo Pontefice Il messaggio del vescovo di Como alla Diocesi prima dell’Extra omnes. Nel pomeriggio i porporati entreranno nella Cappella Sistina, a seguire la prima votazione
Il grande giorno è arrivato. Questo pomeriggio nella Cappella Sistina sarà pronunciato l’“Extra omnes”, la formula che darà il via alle operazioni del Conclave per l’elezione del nuovo Papa. Tra i 133 cardinali elettori ci sarà, naturalmente, anche il vescovo Oscar Cantoni, che da ieri pomeriggio si trova alloggiato a Casa Santa Marta “nuova”, la struttura che per dodici anni ha accolto Francesco.
Prima di entrare nell’edificio sorvegliato e da cui sarà impedita ogni forma di comunicazione
Proprio pochi minuti prima di accedere all’edificio, sottoposto a servizi di sorveglianza e schermatura per assicurare tranquillità e riservatezza ai porporati, Cantoni ha rivolto ai fedeli della Diocesi di Como un ultimo saluto, nonché un nuovo ringraziamento per «le preghiere e i messaggi ricevuti». Dal vescovo l’invito a continuare «a invocare lo Spirito Santo: illumini gli occhi della nostra mente. Attraverso il nuovo pontefice, la Chiesa, guidata dal suo pastore, annunci il Vangelo, testimoni la misericordia e la speranza, promuova la pace e la giustizia, con uno stile di povertà, sobrietà e tenerezza».
A chiudere il breve messaggio, altre parole di congedo. «Benedico le nostre famiglie, le nostre Comunità parrocchiali e tutti i nostri amati pastori. Ora lasciamoci guidare e plasmare dall’opera dello Spirito Santo», ha detto il cardinale, riprendendo l’esortazione già indirizzata alla Chiesa lariana alcuni giorni fa. «Il vostro vescovo – aveva infatti scritto il 1° maggio ai fedeli – è chiamato, per un misterioso disegno divino, a vivere questa esperienza unica: cioè di essere interprete della volontà di Dio, così da giungere, insieme a tutto il Collegio cardinalizio, ad individuare colui che il Signore Gesù ha già scelto e che deve essere solo riconosciuto».
Il rito
Dopo che, l’altrieri, tutti gli addetti che saranno coinvolti a vario titolo nel Conclave hanno prestato giuramento di segretezza nella Cappella Paolina, a caratterizzare la mattinata odierna sarà la solenne messa “pro eligendo Pontifice”.
La funzione sarà presieduta da Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, e vedrà la presenza – tra i concelebranti – del vescovo Cantoni.
Questo pomeriggio, invece, tutti i porporati elettori andranno in processione verso la Cappella Sistina: qui intoneranno l’inno “Veni, creator Spiritus” e presteranno giuramento ponendo le mani sull’evangelario. Al termine di questo momento, sarà il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, l’arcivescovo Diego Ravelli – ordinato sacerdote a Como nel giugno 1991 – a pronunciare la formula “Extra omnes”: saranno così chiuse le porte e potranno iniziare le operazioni di voto.
In attesa della fumata
Il primo scrutinio si terrà già oggi: affinché il nuovo Pontefice risulti eletto, è necessario che venga scelto da una maggioranza di due terzi. In altre parole, il successore di Pietro dovrà ottenere almeno 89 voti, come disciplinato dalla Costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”.
Se in serata la fumata non dovesse essere bianca, i cardinali ritorneranno a votare nella giornata di domani con quattro scrutini, due al mattino e due al pomeriggio. E così potranno fare anche dopodomani e nei giorni a seguire, osservando tuttavia un giorno di riposo dopo l’eventuale dodicesima votazione.
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