Paratie, voleva 5 milioni dai progettisti ma è il Comune a pagare 300mila euro

La sconfitta Nuova condanna per Palazzo Cernezzi: le cause ai professionisti costate caro. In Tribunale a Milano altro salasso da 84mila euro. Definitivo anche il risarcimento a Sacaim

Una Caporetto giudiziaria. Iniziata con tanto di squilli di trombe e pretese milionarie, terminata con una batosta anche economica non indifferente per le casse comunali. Palazzo Cernezzi perde, e sonoramente, anche l’ultima - e definitiva - causa civile intentata dall’amministrazione comunale contro i progettisti originari delle paratie. A Milano, l’altroieri, il giudice ha emesso un’ordinanza - definitiva e già esecutiva - nella quale, a fronte di un accordo con il quale il Comune rinuncia per sempre a qualsivoglia pretesa contro i professionisti, condanna l’ente pubblico a risarcire le spese legali sostenute per difendersi. Conto totale: 84mila euro circa.

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Prima di entrare nel merito dell’ultima vicenda, vale la pena a questo punto tirare le somme. Perché a fronte di una pretesa da parte di Palazzo Cernezzi, che voleva circa 5 milioni di euro di risarcimento dai progettisti per presunti errori con conseguenti danni per le casse pubbliche, l’amministrazione si è trovata a dover sborsare ai tre professionisti comaschi poco meno di 300mila euro. A tanto ammontano le spese legali che l’ente è stato condannato a risarcire per le varie cause, i ricorsi e gli appelli di una battaglia legale persa ancor prima di cominciare.

L’ultima sconfitta

L’ultimo e definitivo tassello di un domino disastroso è caduto in Tribunale a Milano. Dove era aperta la causa intentata da Sacaim, la società veneta che aveva vinto la gara d’appalto per le paratie, contro la ex Infrastrutture Lombarde, ovvero Aria Spa (società della Regione), e il Comune di Como per chiedere il pagamento di 5,7 milioni tra danni, mancati pagamenti, arretrati, riserve insolute.

Palazzo Cernezzi, ricevuta la citazione, ha pensato bene di tirare in causa i progettisti originari, gli ingegneri Ugo Majone e Carlo Terragni e l’architetto Renato Conti, e Inarcheck, la società aveva validato il progetto. La logica era questa: se davvero colpe e danno ci sono stati, allora paghino i veri responsabili: chi quel progetto lo ha ideato. Peccato che il consulente tecnico d’ufficio nominato dal Tribunale, dopo aver studiato per mesi le carte, è arrivato a una conclusione ben differente: Comune e Aria spa, e soltanto loro, devono pagare a Sacaim 1,6 milioni di euro. E, già che ci siamo, pure garantire il pagamento delle spese legali a chi è stato tirato in causa ingiustamente.

La decisione

Martedì, davanti al giudice di Milano, sono diventati definitivi gli accordi di pagamento a Sacaim (il famoso milione e 613mila euro) e a Inarcheck (ai cui legali sono stati liquidati 44mila euro oltre a Iva e spese costi sostenuti, quindi per un costo di oltre 60mila euro per le casse pubbliche), ma il Comune aveva proposto un accordo ai progettisti ritenuto eccessivamente al risparmio. E così, davanti al giudice, da un lato i legali del Comune e dei professionisti hanno siglato un’intesa nella quale l’amministrazione rinuncia a tutti gli atti proposti o proponendi contro gli autori del progetto paratie e, a fronte di una mancanza di accordo sulla cifra, il giudice ha ordinato il pagamento di quasi 84mila euro.

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