Il crollo del centrodestra. FdI e Lega: resa dei conti

Como Butti: «L’eredità dei cinque anni incide, noi in netta crescita». Ma il Carroccio non ci sta: «Falso, sempre leali. Candidato scelto tardi»

L’esclusione del centrodestra dal ballottaggio a Como, città storicamente considerata una delle sue roccaforti, non era finora mai accaduta. Rispetto a cinque anni fa Fratelli d’Italia ha fatto un balzo in avanti in termini percentuali passando dal 4,6% al 12,7%. Mentre la Lega ha perso terreno scendendo dal 10,6% al 6,7%. E il giorno dopo il voto, oltre all’annuncio congiunto del ricorso al Tar viste le poche decine di voti che separato il candidato del centrodestra Giordano Molteni da Alessandro Rapinese, si è aperta la resa dei conti.

Loro i più penalizzati

Dal malcontento sui cinque anni di governo Landriscina (una delle cause secondo i meloniani, ininfluente secondo il Carroccio) alla scelta di Molteni, fino all’astensionismo. «È evidente che l’eredità di Landriscina abbia inciso - commenta il deputato di Fratelli d’Italia Alessio Butti riferendosi alla Lega - e questo è sotto occhi di tutti, tant’è che il partito che più l’ha sostenuto, anche per la ricandidatura, è stato il più penalizzato».

Poi aggiunge: «Non entro in casa altrui, ma basta leggere il giornale e vedere che Fratelli d’Italia è in aumento e altri in diminuzione. Peccato perché se ci fosse stato lo stesso risultato di Erba le cose sarebbero molto diverse». Il parlamentare che aveva proposto Molteni agli alleati commenta anche il ritardo nell’individuazione del nome: «Se tutti avessero sciolto le riserve con più anticipo - dice ci saremmo mossi un po’ prima? Di certo sarebbe stato utile».

Chiaro però che se il partito di Giorgia Meloni può sorridere per la performance elettorale, da festeggiare c’è comunque poco visto che si sta parlando di una sconfitta. La stessa Meloni a “La Provincia” aveva dichiarato proprio sulla prova di forza tra Lega e Fratelli d’Italia: «La competizione dentro la coalizione è naturale ma l’obiettivo è vincere insieme: se il mio partito prende un voto più degli altri ma tutti insieme perdiamo, io non la considero una vittoria». E su questo Butti precisa: «Siamo felici del risultato ottenuto, ma è altrettanto ovvio che avere un voto in più in un centrodestra perdente non ci interessa e non ci è mai interessato».

E tra il deputato e la presidente di FdI c’è stato anche un contatto telefonico: «Si è detta felicissima del risultato - le parole di Butti - ma è scontenta dell’esito complessivo, anche perché Molteni era il miglior candidato esprimibile dal centrodestra». Butti poi tra le cause della sconfitta, nei confronti della quale ribadisce di voler comunque attendere l’esito del Tar, annovera anche l’astensionismo: «Il 44% dei votanti è una delle percentuali più basse del Nord Italia, ma è chiaro che chi è deluso e rassegnato vota l’antipolitica e il nostro elettorato è più facile alla sfiducia rispetto a quello di sinistra». E cita infine il periodo estivo scelto per le elezioni

In casa Lega leggono il voto in un modo molto diverso. E fanno ancora quadrato su Landriscina. «Io credo che questo risultato - dice l’assessore regionale Alessandra Locatelli, unica lumbard a entrare in consiglio - della Lega sia dovuto al fatto che tante persone hanno voluto dare un voto di protesta e Rapinese li ha intercettati così come chi era all’opposizione. Secondo me sono mancati i voti di una civica che noi avremmo voluto». E su Landriscina: «È una persona che ha lavorato al governo della città in un momento molto difficile e noi gli siamo sempre stati fedeli, come saremo fedeli a Giordano Molteni se ci verrà data l’opportunità».

Lega: leali con i nostri alleati

La segretaria provinciale Laura Santin precisa che «la Lega, parte dell’amministrazione uscente e attualmente al governo, sicuramente non ha intercettato voti di protesta. Questo, insieme all’estensione, i fattori che hanno inciso sul risultato».

E poi se la prende con i meloniani andando all’attacco: «A Como la Lega ha lavorato con impegno in questi ultimi cinque anni e ha messo il rispetto e l’unità del centrodestra al primo posto, nonostante le difficoltà, talvolta le incomprensioni e le visioni diverse». E ancora: «La lealtà nei confronti degli alleati di centrodestra ci hanno portato ad attendere che FdI individuasse ed indicasse, dopo la rottura con il sindaco uscente, un nuovo candidato: il dottor Giordano Molteni, che ha dimostrato di essere una persona per bene, sicuramente capace e in grado di ascoltare le esigenze dei cittadini. Una scelta però che l’elettorato di centrodestra, e in particolare quello della Lega, purtroppo non ha apprezzato a sufficienza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA