Il lago è una giungla di barche: velocità folli a riva e “taxi” improvvisati

Reportage I controlli da parte della polizia provinciale. Ingorgo di barche a noleggio all’imbocco del porto. Motoscafo inseguito da viale Geno a Torno: multato

Como

Alle 14 di un martedì non festivo di inizio luglio non ti aspetteresti di trovare sul lago la stessa coda che neppure a Melegnano nell’esodo dell’1 agosto. E invece all’interno del piccolo porto di Sant’Agostino si contano non meno di una dozzina di taxi boat, impegnati nel carico e scarico di clienti, e all’esterno almeno altri quattro in arrivo e un numero imprecisato in sosta all’imbocco del porto della Navigazione.

«Non abbiamo grandi strumenti - commenta Carlo Corani, vicecomandante della Polizia provinciale, mentre osserva il maxi ingorgo - Non esistono sanzioni, possiamo soltanto invitare chi si piazza all’imbocco del porto a spostarsi per motivi di sicurezza».

Le contravvenzioni

Bastano un paio di ore a bordo della motovedetta dalla Polizia provinciale di Como per rendersi conto di come il lago sia diventata una giunga: poca conoscenza delle regole, ancor meno rispetto per le norme, traffico aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Si esce e già all’altezza della diga foranea ecco il primo intervento: un noleggiatore di barche fermo in attesa della chiamata dei clienti dove le regole di sicurezza imporrebbero la “strada libera”. Il dipendente (stagionale) della società di noleggio passa più tempo al telefono con il proprio capo che ad ascoltare le indicazione degli agenti.

A Villa Geno viene fermato un taxi boat diretto verso la città: il proprietario non ha i patentino obbligatorio per l’utilizzo del Vhf, ovvero della radio di bordo obbligatoria in caso di noleggio. Multa da 100 euro. Mentre viene ultimata la contravvenzione, ecco sfrecciare un motoscafo a forte velocità all’interno dei cosiddetti “pali di secca”, ovvero i due pali in legno piazzati a una ventina di metri dal lido di Villa Geno che segnalano possibili secche. Un’ordinanza regionale di quasi trent’anni fa impone una distanza minima di 50 metri dalla costa per navigare. Nasce un inseguimento terminato quasi a Torno con tanto di accensione delle sirene. A bordo del motoscafo due giovani: multa di 120 euro. «Ma l’ordinanza - sottolinea ancora Carlo Corani - è del 1996 e forse dovrebbe essere attualizzata». Dopotutto la situazione del Lario è clamorosamente cambiata negli ultimi cinque anni, immaginarsi rispetto a trent’anni fa.

Tra Villa Geno e Sant’Agostino viene fermato un piccolo motoscafo per noleggio troppo vicino alla riva. Il dipendente stagionale della società proprietaria della barca sembra saperne davvero poco di regole nautiche: «La barca? La devo consegnare per locazione a dei clienti». Ma i clienti hanno la patente nautica? «Non lo so». Ed è a conoscenza che se non hanno patente nautica bisogna fornire loro indicazioni precise sulla sicurezza e sulle regole da seguire? «Ah, non lo sapevo». Insomma: tanta improvvisazione.

Bagnanti al Tempio

Ultima tappa nella zona del Tempio Voltiano, con la spiaggetta trasformata in un improvvisato lido e poco meno di una decina di persone, bimbi compresi, immersi nel lago nonostante i divieti. Neppure la presenza della Polizia provinciale sembra far desistere i più accaniti bagnanti.

«Ormai - conclude Carlo Corani - bisognerebbe essere quotidianamente presenti nel primo bacino come deterrente così che il rispetto delle regole diventi generalizzato. Il lago è cambiato tanto». E, in un martedì qualsiasi di inizio luglio, sembra tanto una giungla.

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