Il lungolago resta chiuso, dal pomeriggio torna la pioggia. Domani nuova allerta

Maltempo Il Lario 25 centimetri oltre la soglia di esondazione. Comincia la discesa, ma tornano gli acquazzoni

Il lago di Como ha raggiunto i 25 centimetri oltre la soglia di esondazione, ma il deflusso è sensibilmente diminuito nella notte. E di conseguenza ci sarebbero tutte le premesse per un lento ma progressivo rientro dell’allerta “lago alto”. Non fosse che già da questo pomeriggio, mercoledì 1 novembre, riprenderanno le piogge. Precipitazioni deboli, in attesa di una nuova fase di acquazzoni particolarmente violenti previsti per la giornata di domani, giovedì 2 novembre.

Nel frattempo questa mattina all’alba il Comune ha deciso che non ci sono le condizioni di sicurezza per riaprire il lungolago, quindi resta confermata la chiusura della strada.

Intanto dal pomeriggio di giovedì, stando a tutte le previsioni meteo (da confermare nella giornata odierna) sono annunciate piogge molto intense e temporali, forse anche più intense - seppur di minore durata - di quelle che lunedì hanno causato la fuoriuscita dell’acqua del lago in piazza Cavour.

Esondazione tra polemiche e sorprese

Esonda il lago, ma la città si fa trovare impreparata. L’allerta scatta quando ormai il Lario è già in piazza, le barriere mobili scelte fanno “acqua” e soltanto nel pomeriggio, dopo dodici ore di lavoro, la Protezione civile riesce a ricacciare il lago indietro e conquistare una corsia libera.

Giornata di caos e di polemiche - ancorché sussurrate - quella di ieri. L’allerta meteo era nota da tempo, ma pare che nessuno avesse previsto un innalzamento così veloce del livello del lago. La cronaca delle ultime 24 ore sintetizza da un lato la “sorpresa”, dall’altro lo sforzo di tutti per limitare i disagi.

Ore 21 di domenica

Mentre piove a dirotto, il Consorzio dell’Adda avvisa (per quanto incredibile non si sa se l’informazione sia arrivata a Como) che il lago entro le 5 del mattino successivo sarebbe arrivato a quota 110, sufficiente per far saltare i tombini in piazza Cavour.

In realtà fa molto prima. E la Protezione civile scende in campo attorno alle 3 di notte, quando ormai è tardi. Vengono piazzate le barriere mobili in plastica rossa, quelle posizionate poco più di una settimana fa quando l’allerta esondazione poi è rientrata, ma non servono a nulla.

Ore 8.55: chiusa la strada

Alle 8.55 la polizia locale è costretta a bloccare il lungolago all’altezza di piazza Matteotti. Le auto sono deviate verso via Rodari e via Cairoli, con la Ztl aperta. La città piomba nel caos. Sulla Lariana fino a 2 ore di coda per raggiungere Como da Blevio. Traffico paralizzato in via Manzoni, per lunghi tratti in viale Lecco e in via Dante.

Qualcosa nel montaggio delle “paratie” di plastica rossa non ha funzionato. Quindi in tarda mattinata si decide di cambiare: arrivano delle barriere in metallo, rivestite in teli di plastica, che hanno retto meglio. L’idrovora ha fatto il resto, prosciugando la corsia più vicino a piazza Cavour.

Ore 16.20: apre una corsia

Alle 16.20 la polizia locale ha potuto così riaprire il lungolago, solo per le auto e su una corsia. Mezzi pesanti e moto deviati verso il varco spento della Ztl. Consentito il transito, per la verità poco usato, sulla corsia gialla preferenziale di via Nazario, di via Battisti e di via Milano. Chiusa la diga foranea.

Ore 19.15: nuova chiusura

Alle 18.45 nuovo colpo di scena: il lago sale troppo e allora la polizia locale decide di chiudere nuovamente la strada per tutta l’a notte e di valutare soltanto mercoledì l’eventuale riapertura della corsia. La chiusura, ha spiegato il Comune, «al fine di potenziare il sistema di pompaggio idraulico e di difesa dall’esondazione».

Per fortuna scuola chiuse

«La mattinata è stata difficile, poi superato il picco alle 16 siamo riusciti a riaprire in parte il transito – spiega Luciano Campagnoli, il vice comandante della polizia locale – Assicuro che la Protezione Civile era al lavoro già dall’alba e che al netto delle possibili polemiche, che pure ho registrato, è stato fatto il necessario. Ho vissuto molte esondazioni nelle file della polizia locale ed ogni volta chiuso il lungolago la viabilità di mezza città si blocca, è scontato».

Secondo la locale comunque le cose ieri mattina potevano andare molto peggio. Infatti gli istituti superiori erano a casa per il ponte, secondo le disposizioni date dalla Provincia nel calendario scolastico. Questo ha contribuito ad una minore circolazione delle auto. Detto che nella giornata di ieri sono saltati buona parte dei collegamenti dei treni con Milano, le esondazioni nel Monzese hanno bloccato non solo i treni, ma anche le principali arterie stradali battute dai pendolari in direzione del capoluogo regionale.

Subito fuori dalle porte della nostra città sempre critica la mobilità tra Lora e Lipomo, sull’ex statale come in via Oltrecolle. Lento lo scorrimento tra Lazzago e Grandate, complici poco oltre i lavori alle gallerie dell’autostrada. Tantissime le segnalazioni relative a rami e detriti sulle carreggiate, tanto da rendere difficoltoso il passaggio. Quanto ai detriti in riva al lago, all’hangar come al porto, si sono viste di nuovo le grandi chiazze di legname sceso dai monti. Fino almeno alla metà del pomeriggio non si sono però visti dei battelli spazzini all’opera.

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