Il maxi cantiere all’ex San Gottardo. Facciate e colori come a inizio ’900

Il recupero Dopo quasi quarant’ anni di abbandono nella primavera del 2025 un hotel di lusso. L’architetto: «In corso le opere di consolidamento, le più delicate e complesse dell’intervento»

Solo dall’alto si ha la percezione della grandezza dell’ex San Gottardo, palazzo incastonato tra via Fontana e via Cairoli, che dalla primavera del 2025 tornerà a vivere dopo decenni di abbandono diventando un hotel 5 stelle lusso della catena Radisson.

La “gabbia” metallica

Sono in corso i lavori di consolidamento che consistono anche nella posa di una struttura metallica in grado di sostenere le facciate esterne che saranno completamente restaurate in modo identico all’originale.

È in corso un progetto di consolidamento strutturale molto importante e complesso che stanno seguendo l’architetto Elisabetta Cavalleri e l’ingegner Antonio Capsoni, che è anche docente universitario. «Il professor Capsoni - spiega l’architetto Cavalleri - è tra i migliori ingegneri strutturali tra Como e Milano e si sta occupando anche di altri alberghi sul lago, tra cui il recupero del Grand Bretagne di Bellagio. Il progetto che abbiamo predisposto a quattro mani è finalizzato a non toccare esternamente le facciate, nemmeno con intonaci strutturali, che saranno sostenute dall’interno con un’apposita struttura metallica che sarà poi rivestita». Cavalleri precisa che «sono state fatte indagini stratigrafiche per ricostruire la storia dell’edificio e recuperare il colore originario, giallo chiaro. L’importante per la proprietà (l’immobiliare Pessina della famiglia Butti, ndr) è mantenere la storicità dei primi del Novecento, quando l’edificio venne ristrutturato e ampliato con uno stile architettonico rimasto nella memoria dei comaschi».

Salvaguardare i ricordi di una storia iniziata con un “albergo” da 18 posti letto nel 1920, ma che ha cominciato a brillare sei anni più tardi, quando con Antonio Passera e Antonio Taiana, pionieri del turismo sul Lario, l’edificio di via Fontana venne ampliato a 110 camere di “seconda categoria” (tra le attuali tre e quattro stelle).

Fino alla Seconda Guerra Mondiale fu famoso per il suo ristorante con veranda su via Cairoli (poi abbattuta) e nel 1943 l’hotel venne requisito dai tedeschi che vi collocarono uno dei comandi di presidio. Al termine del conflitto la conduzione venne assunta da Gianni e Corrado Passera, figli di Antonio, e iniziò il periodo di massimo successo. Tra gli anni Cinquanta e Settanta, con il nascente turismo d’affari, l’hotel divenne un punto di riferimento. L’ottobre del 1986 fu il momento della chiusura del San Gottardo e, dopo quasi quarant’anni di abbandono, nel 2025 tornerà a risplendere.

Camere, ristoranti e una spa

Il progetto prevede la realizzazione di 72 camere, due ristoranti (un bistrò a piano terra e uno sulla terrazza vista lago all’ultimo piano) e una spa a piano terra. Sedici i parcheggi interrati con ingresso da via Cairoli. «L’operazione di consolidamento - precisa Cavalleri - andrà avanti ancora per sei mesi ed è la parte più delicata dell’intervento. Poi partiremo con la ricostruzione vera e propria, abbiamo anche già chiesto l’autorizzazione per il posizionamento di una seconda gru attaccata all’edificio in piazza Cavour. Il restauro sarà filologico e il cantiere sarà concluso sei mesi prima dell’apertura, in modo da potersi dedicare alle finiture.

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