
Cronaca / Como città
Giovedì 22 Maggio 2025
Il “non vigile” che dà multe a raffica a Como: «Senza divisa, ha solo un cartellino»
La segnalazione È un “agente accertatore” che da qualche tempo semina contravvenzioni. Una volontaria l’ultima vittima: «Non è possibile che non sia riconoscibile. E serve buonsenso»
Como
Rieccolo, l’agente accertatore. Non un ausiliario della sosta, non un agente della polizia locale ma, appunto, un “agente accertatore”. Di chi si tratta? Di un dipendente comunale che da qualche mese (un anno? Di più?) rifila qua e là multe per divieto aggirandosi per il capoluogo senza un’uniforme che ne consenta il riconoscimento e a bordo di un’utilitaria bianca con la semplice scritta “Comune di Como”, sul genere di quelle in uso all’ufficio tecnico.
Per intenderci: è tutto perfettamente a norma di legge; quella dell’“agente accertatore”, spesso delegata dal sindaco, è una figura deputata, appunto, all’accertamento di una infrazione amministrativa, in questo caso in materia di Codice della strada. Ciò non toglie che qualche dubbio il suo operato lo abbia suscitato e lo susciti tuttora, quantomeno stanti le diverse segnalazioni arrivate in questi mesi al giornale.
La ricostruzione
L’ultima risale a ieri mattina, quando la signora G., molto nota nell’ambiente del volontariato, si è fermata in via Cadorna (zona d’elezione del nostro, segnalato spesso attorno a via Milano) per lasciare un pacco destinato a un ente benefico: «Ho inserito le doppie frecce e sono scesa dall’auto dopo essermi assicurata che non intralciasse né ingressi, né passi carrai, né il traffico veicolare. Ho anche verificato che non vi fossero vigili, ai quali avrei chiesto il permesso di fermarmi il tempo necessario a scaricare… Beh, torno all’auto cinque minuti dopo averla posteggiata e mi trovo di fronte quest’uomo con un indosso una giacca beige e privo di segni di riconoscimento, se non un cartellino al petto; impugnava un palmare, dal quale stava stampando una multa. Sulle prime non ho compreso né chi fosse né cosa fosse lì a fare. Poi ho capito». Inutile provare a spiegarsi; il solerte “agente accertatore” si dimostra sempre parecchio inflessibile: ormai aveva stampato, e una volta stampato indietro non si torna. «Mi sono rivolta anche al comando della polizia locale spiegando l’accaduto – prosegue costernata la signora -. Volevo farlo presento anche a loro; non è per i 29 euro della multa, che pagherò senz’altro, ma per le modalità, per la mancanza di sensibilità e, soprattutto, per questa impossibilità di comprendere con chi si ha a che fare; non è possibile che ci siano “agenti accertatori” privi di uniforme e del tutto irriconoscibili».
Altre segnalazioni
Non è la prima segnalazione che arriva al giornale; ma al di là della forma e dei modi, la legge - come detto - consente alla pubblica amministrazione di avvalersi della collaborazione di queste figure, non solo in materia di Codice della strada. L’unico obbligo è quello di esibire il cartellino che certifica il ruolo, altro non serve. Garbo e quel po’ di comprensione che sulla strada sarebbero sempre auspicabili, non rientrano tra i requisiti.
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