Il progetto del Calcio Como raccoglie consensi: le voci degli imprenditori lariani

Il dibattito Grande interesse dopo l’invito di Mirwan Suwarso a lavorare insieme per far crescere il territorio

«Piena disponibilità». Agli imprenditori lariani piace “Como 4 Como”, il progetto raccontato in un’intervista a La Provincia da Mirwan Suwarso, manager di Sent Entertainment, gruppo della famiglia Hartono che detiene la proprietà del Como. Accanto alla squadra di calcio, la società ha avviato un percorso per far crescere di pari passo la città, costruendo sinergie con gli attori del territorio.

«Senza dubbio, oggi, il lago di Como non è solo una destinazione famosa, ma è anche un brand riconosciuto in tutto il mondo», spiega Ludovica Rocchi, ceo “R Collection Hotels”, gruppo proprietario di diverse strutture ricettive, fra cui il Regina Olga e il Grand’Hotel Victoria. «Ho avuto la riprova a Las Vegas– aggiunge – si è tenuta una fiera dedicata al turismo cui ho partecipato». L’imprenditrice considera molto positivo il progetto messo sul tavolo da Suwarso: «Mi sembra un’ottima idea – continua – sicuramente, potrà essere un supporto per il territorio».

La prospettiva

Riscontri positivi arrivano anche da Alessandro Tessuto, presidente della “Clerici Tessuto” e di “Amici di Como”. «Il progetto è splendido – conferma – non solo: mi sembra una bella prospettiva quella di sponsorizzare Como non solo come territorio turistico». A questo proposito, la società sportiva e il gruppo d’imprenditori lariani è in contatto: «Stiamo pensando di mettere a punto qualche progetto – spiega – Stiamo dialogando con le diverse categorie e gli sponsor per cercare di lavorare insieme. Da parte nostra c’è piena disponibilità».

Insomma, a tutti piace l’idea di considerare la crescita del territorio come un’opportunità da cogliere. Solo così tutti ne trarranno beneficio. «Da questo punto di vista non c’è ombra di dubbio», commenta Graziano Brenna, imprenditore e presidente della Fondazione Setificio. «Quando entrano in scena certi personaggi come Clooney e la proprietà del Como - continua – è solo un bene per il territorio. Principalmente, ne beneficia il turismo, ma non solo. A goderne è tutto il comparto». La città capoluogo dev’essere pronta: «Non voglio essere polemico verso nessuno – precisa Brenna – l’importante è che, con la nuova amministrazione, Como non sia solo bella, ma sia in grado d’arrivare a compimento di alcune situazioni compromesse da anni. Porto un esempio sopra tutti: la Ticosa. La nuova amministrazione dovrebbe proseguire e incrementare ciò che si sta muovendo in città».

Valuta in maniera positiva il percorso intrapreso dalla proprietà indonesiana anche Stefano Vitali, imprenditore e presidente dell’ufficio italiano seta: «Ben vengano le future collaborazioni a progetti così importanti – aggiunge – dal canto mio, ho apprezzato come la loro società, una delle più grandi al mondo e con un’importante disponibilità economica, si sia avvicinata in maniera progressiva. Il loro investimento è stato oculato, non si sono tuffati immediatamente nel calcio. Ecco, agganciarsi a un gruppo di questo tipo è importante per il Lario». Non solo: focalizzand l’attenzione sul capoluogo, potrebbe essere un’occasione di rilancio per una parte della città, come quella attigua allo stadio.

Il link con Unesco

Lo scorso anno, Como è stata nominata città creativa Unesco. «Si può costruire una bella sinergia, magari anche attraverso la fondazione Volta – commenta a questo proposito Vitali – Tutto quanto faccia conoscere il nostro territorio nel mondo è benvenuto soprattutto se legato alla sostenibilità. Se verremo interpellati, daremo il nostro contributo».

Per il presidente della Camera di Commercio Marco Galimberti «si cresce insieme e, da questo punto di vista, se il territorio deve proseguire lungo il percorso, lo sport può essere un elemento. Da questo punto di vista, abbiamo una commissione denominata “Sport, turismo e cultura”». Secondo Galimberti, il calcio consente d’avere i riflettori accesi e puntati sul Lario: «Se anche quel mondo cresce – conclude – allora può essere un bel volano per il territorio. Da parte nostra, c’è la piena disponibilità a confrontarsi».

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