Il Pronto soccorso ancora sotto assedio. Ambulanze bloccate

Sant’AnnaTra le 18 e le 24 un paziente ogni 6 minuti - Anche per gli anziani lunghe attese nella camera calda - «Sovraffollamento dovuto al numero degli accessi»

Influenza, Covid, malanni di stagione, anziani con patologie croniche che si aggravano: giorni difficili al Pronto soccorso del Sant’Anna.

Cittadini e lettori riportano l’ennesimo episodio di difficoltà vissuto fuori dal reparto di urgenza emergenza dell’ospedale di San Fermo. Le ambulanze, arrivate mercoledì in serata, hanno dovuto attendere fino a notte fonda prima di poter formalmente consegnare i pazienti ai medici e agli infermieri del reparto. All’esterno della struttura, nella camera calda, c’erano anche anziani ultraottantenni con evidenti necessità di essere presi in cura, costretti invece sulle barelle, impossibilitati a trovare un aiuto migliore. All’interno il personale, sempre purtroppo carente, ha vissuto ore di tensione, stessi sentimenti tra i soccorritori del 118. Delle barelle libere fuori dal Pronto soccorso c’erano, ma i pazienti sono rimasti ugualmente a lungo sulle lettighe delle ambulanze perché non c’era spazio per sistemare i malati nemmeno nei corridoi del reparto. Le ambulanze sono così rimaste bloccate per ore. Una volta accettati i pazienti dal Pronto soccorso, pur senza essere stati concretamente “scaricati”, i mezzi non sono potuti ripartire alla volta di altre richieste d’aiuto.

In attesa anche pazienti ultraottantenni in barella

«Nella serata del 21 dicembre dalle ore 18 alle ore 24 – fa sapere l’Asst Lariana - è stato registrato all’accettazione del Pronto Soccorso un paziente ogni sei minuti, 40 in quattro ore. Dalle verifiche effettuate non sono emerse particolari criticità, fatto salvo il consueto sovraffollamento legato appunto al numero di accessi. Nella mattinata di oggi i 21 pazienti necessitanti di ricovero sono stati inviati nei reparti».

Il tema questa settimana è stato affrontato dalla direzione ospedaliera insieme ai tre sindacati confederali. L’ospedale di recente sta cercando di ricoverare più in fretta i pazienti in attesa in Pronto soccorso, anche direttamente in barella, prima ancora di riuscire a liberare in reparto dei posti letto. Letti che come noto nella nostra provincia sono per numero sotto agli standard. Gli sforzi dell’Asst Lariana, giudicati dai rappresentanti dei lavoratori gli unici possibili nell’immediato, nel lungo periodo scontano la difficoltà di reclutare personale. La porta d’ingresso del Sant’Anna vive una situazione di sovraffollamento che più volte abbiamo descritto per tramite delle testimonianze e delle segnalazioni e che spesso si ripropone. Il problema investe il Sant’Anna perché è il principale ospedale della provincia, ma riguarda tutti i Pronto soccorso del territorio. Siamo anche in un periodo di picco influenzale, con un sovrannumero di persone che si recano in ospedale con complicanze e riacutizzazioni

Influisce anche il periodo di picco influenzale

«Sono ormai due settimane che viviamo in Pronto soccorso una situazione disastrosa – spiega Riccardo Bertoletti, direttore sanitario del Valduce – in una scala di gravità non siamo più indicati con il colore rosso, il massimo, ma addirittura in nero. Noi come gli altri presidi della provincia di Como».

«I Pronto soccorso sono in difficoltà su tutto il territorio - commenta Paolo Iaria, medico di famiglia e segretario della Cisl medici dei Laghi – ancor più adesso, alle porte dell’inverno con le malattie influenzali. Sarebbe il momento di mettere davvero in campo delle proposte per rafforzare la medicina sul territorio. A partire a mio parere dalla continuità assistenziale».

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