Il sindaco annuncia: «Il nuovo parcheggio di Camerlata diventa a pagamento e in Ticosa abbiamo promesso metri cubi zero»

Consiglio comunale Alla stazione unica troppe auto e Rapinese vuole il ticket. E sul palazzetto di Muggiò da 2.500 posti commenta: «Una fesseria inaudita»

Il parcheggio nuovo della stazione unica di Camerlata è già tutto esaurito. E ora il Comune vuole far pagare la sosta.

Questa è una delle novità annunciate durante l’ultimo consiglio comunale dal sindaco Alessandro Rapinese, dove non sono mancate bordate, bocciature e annunci, come quando il sindaco sul palazzetto di Muggiò progettato per 2.500 posti ha detto: «È una fesseria inaudita, le sedie saranno molte meno». E sulla Ticosa: «Non si scava di un centimetro, metri cubi zero».

Andando con ordine, secondo il primo cittadino «è necessario introdurre una forma di pagamento, che siano 50 centesimi o anche solo 10, per l’area di sosta a Camerlata che è già piena e che è a servizio di due stazioni. Non si può dimenticare lì l’auto intasando un servizio pubblico per cui la Regione e il Comune hanno buttato milioni di euro». Saranno importanti a tal proposito i 400 nuovi stalli ricavati a Muggiò in piazza d’Armi all’interno della riqualificazione della viabilità in vista di un futuro palazzetto dello sport, ancora tutto da progettare e da finanziare.

Le aree dismesse

«I 2.500 posti immaginati all’interno del nuovo palazzetto di Muggiò sono una fesseria inaudita – ha detto ancora il sindaco – saranno molti meno. Non ci servono grandi impianti di Serie A, ma ore di palestra per le nostre squadre. La vera umiliazione è sapere che i ragazzi delle vicine scuole d’inverno fanno ginnastica in corridoio».

Sulla piscina di Muggiò nel suo lungo intervento Rapinese ha domandato all’aula quanto potrà costare oggi il progetto di ricostruzione pubblico privato disegnato nel 2018 alla luce dell’attuale crisi dei materiali e dell’energia. Dopo l’incontro con i proponenti Nessi&Majocchi si attende ancora una decisione da parte dell’amministrazione. Se rifare tutto l’impianto, modificare l’intervento o limitarsi a delle più rapide manutenzioni come proposto in campagna elettorale.

«Sulla Ticosa abbiamo promesso metri cubi zero – ecco un altro capitolo affrontato durante la seduta – detto che oggi solo un matto lette le prescrizioni dell’Ats scaverebbe in Ticosa. Ogni soluzione che vada un centimetro sottoterra può esporre la città a un rischio. L’idea di portare in Ticosa un hub sul modello di ComoNext è uno spreco. Per un hub del genere, che ha grande rilievo, bisogna avere il coraggio di utilizzare una delle tante aree dismesse. In città abbiamo 200mila metri quadrati marci da riqualificare». Quindi avanti con il parcheggio per 400, 500 posti, anche se sul tavolo resta il nodo della bonifica della cella tre. In sostanza per sanare l’area ci sono quattro ipotesi da valutare insieme all’Arpa e alla Provincia, due di bonifica e due di messa in sicurezza. Portare via tutto con i camion, terra e amianto, oppure incapsulare il materiale potenzialmente dannoso e ancora confinare l’area o passare al setaccio in loco lo scavo.

Nuovo centralino

Infine sempre il sindaco ha promesso di costruire un software per tracciare le telefonate che arrivano a Palazzo Cernezzi. «Se chiami per la Tari oggi non ti risponde nessuno, domani un operatore non da qui, ma da un’altra parte codificherà la richiesta e la renderà tracciabile». Per poi dare la possibilità ai cittadini di controllare, tramite Spid, lo stato della richiesta. Sperando non rimanga ferma negli uffici del municipio.

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