Il termometro tocca i 20 gradi e il lago è già sotto il livello di guardia

Il meteo Il record ieri all’Aero Club, ma già oggi temperature in picchiata. Arpa evidenzia che manca il 44% dell’acqua normalmente disponibile

A conferma del fatto che non esistono più le mezze stagioni, ieri la colonnina ha galoppato sin dalle prime ore del mattino per raggiungere in città alle 12,05 i 19,7 gradi in corrispondenza della stazione meteo (che fa riferimento al Centro Meteo Lombardo) dell’Aero Club. Un anticipo di primavera (inoltrata) che ha saputo affrontare con determinazione anche il vento che ha sferzato Como e il suo territorio sin dalla nottata con raffiche in città che hanno raggiunto i 54,7 chilometri orari (alle 10.32) in quel di Sagnino con un picco di 90,1 chilometri orari (alle 9,56) in Alto lago nell’oasi del Pian di Spagna.

Lo sbalzo termico

Le sorprese di questo pazzo inizio di febbraio non sono finite qui, considerato che in meno di 24 ore la situazione cambierà radicalmente con la temperatura minima che verrà ritoccata al ribasso di un paio di gradi avvicinandosi allo zero, ma soprattutto con la massima che dai (quasi) 20 gradi di ieri non supererà nel pomeriggio di oggi i 7 gradi. Uno sbalzo termico di quasi 13 gradi che dunque si farà sentire eccome per tutta la giornata odierna, ma anche nei giorni a seguire con le previsioni che indicano per venerdì il giorno più freddo con la colonnina a meno 5 in città. Peraltro nelle zone montane anche del capoluogo domani potrebbe far capolino qualche fiocco di neve.

Dentro questa situazione legata al meteo davvero bizzarra vale la pena ricordare anche la temperatura massima del 4 febbraio di un anno fa che a fatica aveva raggiunto i 13 gradi. Dunque in dodici mesi lo sbalzo termico è stato di sette gradi, anche se - come anticipato - la situazione tornerà dentro o meglio al di sotto della media stagionale già dalla mattinata odierna. Dentro questo gioco delle parti, con il meteo protagonista c’è da rilevare anche un’altra situazione insolita, vista l’assenza delle precipitazioni, legata al livello del lago, che dopo la picchiata degli ultimi giorni sino a raggiungere i meno 4,8 centimetri sotto lo zero idrometrico nella mattinata di ieri, è tornato a risalire attestandosi nel tardo pomeriggio a meno 3,2 centimetri sotto lo zero idrometrico.

Gli invasi alpini

Il perché di questo parziale recupero è da attribuirsi all’aiuto degli invasi alpini, su input di Regione Lombardia, che ai gestori degli invasi idroelettrici ed agli enti regolatori dei laghi ha chiesto «di adottare da subito ogni misura finalizzata all’accumulo di risorsa», ricordando che Arpa Lombardia ha rimarcato nelle ultime ore come a livello regionale manca all’appello il 44% dell’acqua che normalmente è disponibile in questo periodo.

A conferma della lenta risalita del Lario il sito laghi.net ha dato conto, sempre nel pomeriggio, di un afflusso (114,1 metri cubi al secondo) più di due volte superiore al deflusso, con la percentuale di riempimento che si attestava al 21,8%. Per il livello del lago, il periodo tra gennaio e febbraio è sempre stato difficile. Nel raffronto tra i livelli del periodo, ieri l’indice riportava meno 22 centimetri rispetto alla media stagionale.

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