Cronaca / Como città
Domenica 23 Novembre 2025
In piazza per chiedere di salvare i ciliegi di Como: «Simbolo identitario per la città»
La protesta Reiterata la richiesta di sostituire solo gli esemplari malati di via XX Settembre. Presenti 150 cittadini e politici di tutti i partiti: «Lotta non contro qualcuno, ma per qualcosa»
Como
La protesta per salvare il “viale dei ciliegi”, dopo una settimana di presidio tutti i giorni dalle 7 del mattino, si è spostata ieri in piazza Vittoria, dove si sono radunate circa 150 persone tra residenti, esponenti politici in modo trasversale e cittadini, con l’obiettivo difendere la bellezza della spettacolare fioritura rosa di via XX Settembre.
Un richiesta trasversale
A organizzare la manifestazione Giorgia Merlini (referente del comitato) e Nadia Fusetti (che ha lanciato la petizione on line ancora aperta e arrivata a quasi 5mila firme). In piazza tra i tanti cittadini anche Anna Veronelli, la coportavoce regionale dei Verdi Elisabetta Patelli, il consigliere regionale di Forza Italia Sergio Gaddi, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Alessandro Nardone e ancora i vertici dell’associazione Nova Como Vincenzo Falanga e Teresa Minniti, la consigliera comunale di Svolta Civica Barbara Minghetti. Si sono visti anche ex amministratori come gli ex assessori Alessandra Bonduri (Lega), Pierangelo Gervasoni (Forza Italia) e Marcello Iantorno (Pd) ed ex consiglieri comunali come la pediatra Roberta Marzorati, Andrea Valeri (Lega), esponenti di Azione e pure la presidente del Carducci Maria Cristina Forgione.
Fusetti nel suo intervento ha sottolineato come siano state raccolte circa 600 firme cartacee e quasi 5mila on line per chiedere al Comune di fare un passo indietro sulla sostituzione dei ciliegi giapponesi con i peri cinesi e di analizzare le condizioni dei singoli alberi, curando quelli che si possono tenere e mettendo nuovi ciliegi al posto di quelli malati. La referente del comitato ha risposto al sindaco che aveva dichiarato di essersi affidato agli agronomi: «Non serve essere agronomi per vedere la bellezza di quei ciliegi in fiore tutte le primavere».
Le richieste
Tra gli intervenuti, contattato da Veronelli, Gianluca Borroni di Saronno, dove si è battuto (con tanto di ricorso al Tar) per salvare (riuscendoci) cento alberi bagolari che l’amministrazione voleva tagliare. Tra gli interventi da registrare quello di Patelli, che ha fatto le elementari in via XX Settembre, che ha evidenziato come quello sia un caso «eclatante» e «una battaglia simbolica per un luogo identitario, ma il problema del verde è vasto».
Gaddi (pure lui ha frequentato le scuole in via XX Settembre) ha evidenziato come non ci sia «nessun motivo serio e logico per tagliare gli alberi e sostituirli con altre essenze» e ribadito che «se il sindaco dice che non gli importa nulla a maggior ragione rimetta i ciliegi». Ha anche coinvolto l’assessore regionale al Verde Gianluca Comazzi che ha messo a disposizione Ersaf (l’ente regionale dei servizi per l’agricoltura): «Mi ha detto di aver scritto una pec al sindaco ma di non avere avuto risposte e di non comprenderne il motivo».
Nardone ha parlato di una «lotta per qualcosa e non contro qualcuno» mentre Veronelli ha rimarcato come alla sua lettera «inviata a 32 consiglieri, sindaco e dirigente» non abbia risposto nessuno. Minniti ha attaccato il sindaco dicendo: «Quando ci fu maltempo e lui era in Cina non una parola, stavolta si è scomodato per darci dei pazzi». Interventi anche di Enzo Cresta (circolo Pd) e di Falanga che ha sottolineato come la bellezza vada «estesa, non distrutta». Infine Minghetti si è detta «contenta di vedere l’attaccamento dei cittadini alla propria città e questo è il segno più bello».
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