
Cronaca / Como città
Martedì 20 Maggio 2025
Iseo, il sindaco sta con Rapinese. «Li abbiamo tolti ma è un errore»
L’opinione
«Non solo capisco le preoccupazioni del sindaco Rapinese, ma sono del tutto solidale con lui. Se succedesse qualcosa sul lungolago senza protezioni, non c’è dubbio che sarebbero guai seri».
Riccardo Venchiarutti è sindaco di Iseo, eletto con una lista civica, ed è un volto noto della Rai di Milano, per cui conosce bene la storia travagliata del nostro lungolago che ha seguito per motivi professionali. Nel suo piccolo - è un paese di 9mila abitanti - anche Iseo ha un suggestivo lungolago di 500 metri che l’anno scorso è stato rifatto completamente, togliendo i parapetti che c’erano in precedenza. «Io questa opera me la sono trovata già chiusa e certificata quando sono diventato sindaco dopo un’interruzione seguita a due mandati - spiega Venchiarutti». Ma qualcosa sul fronte della sicurezza lo preoccupa: «Certo, la sicurezza resta la prima preoccupazione, ma io non posso più intervenire. A meno di rifare completamente il progetto, che è costato qualcosa come quattro milioni, un’impresa assolutamente insostenibile per le casse comunali. Certamente se fossi stato sindaco io non l’avrei fatto così, al di là delle valutazioni estetiche che sono anche molto personali».
Se i parapetti a Como dividono, a Iseo il progetto è nato senza protezioni e la cosa pare non abbia destato particolari obiezioni.
«Obiettivamente è un bel lungolago. Ormai la tendenza è quella di togliere le barriere, come hanno appena fatto a Desenzano - continua il sindaco - Ma noi qui abbiamo un ulteriore elemento di preoccupazione: quando finisce il lungolago c’è un metro di cemento e ferro, le cosiddette palancole che sono strutture che servono a contenere il muro. Se uno cade rischia di farsi davvero molto male, altro che cascare in acqua».
Se rivedere il progetto è impossibile, il Comune sta pensando a qualche protezione meno strutturale di un parapetto: «Non nego che stiamo pensando a delle misure di contenimento del rischio. Come in ogni lago che si rispetti, c’è sempre qualcuno che ci finisce dentro ma vabbé, lo tiri fuori e impara a nuotare, ma lì il problema è che se cadi e picchi la testa contro il cemento rischi di spaccartela. Per questo condivido le preoccupazioni del vostro sindaco».
© RIPRODUZIONE RISERVATA