La accusano di di aver circuito nove uomini: adesso la Mantide della Brianza vuole parlare

L’indagine Chiusa l’inchiesta sulla comasca Tiziana Morandi, oggi confronto con il magistrato. Il suo avvocato: «Dico già che andremo a processo. Vogliamo vedere in faccia chi ci accusa»

Tiziana Morandi, 47 anni di Como, ha accettato di parlare e di rispondere alle domande del pubblico ministero della procura di Monza che sta indagando su di lei, il dottor Marco Giovanni Santini. Non l’aveva mai fatto prima di ora, nemmeno dopo il suo arresto che risale alla scorsa estate, alla fine del mese di luglio.

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La donna – cresciuta nel quartiere di Rebbio, oggi residente a Roncello in provincia di Monza Brianza – si era prima avvalsa della facoltà di non rispondere, poi era finita in ospedale in seguito alle precarie condizioni di salute. Ora, tornata a San Vittore dopo essere stata dimessa, dopo aver ricevuto la notifica della chiusura delle indagini preliminari, ha scelto invece di parlare e lo farà domani mattina nell’interrogatorio in cui sarà assistita dall’avvocato del foro di Milano, Alessia Pontenani.

Le benzodiazepine

«La mia assistita sta male, ma domani farà l’interrogatorio», conferma al riguardo la legale meneghina. Tiziana Morandi è ritenuta essere dalla pubblica accusa una sorta di “Maga Circe” che circuiva uomini – anche anziani – per poi portarle via beni dopo aver somministrato loro benzodiazepine. Le indagini, che sono state chiuse in queste ore, contano su 19 capi di imputazione (comprensivi di nove rapine) e su nove uomini raggirati con questi (presunti) metodi. Tra le vittime dei suoi raggiri c’è anche un sessantasettenne di Mariano Comense.

Le indagini dei carabinieri

Le indagini erano state portate avanti dai carabinieri di Vimercate. Il modo di agire, secondo quanto viene contestato dai militari dell’Arma e dalla procura di Monza, era un po’ sempre lo stesso. Tiziana Morandi entrava nelle case delle persone o facendosele amiche oppure contattandole via Facebook (dove aveva diversi profili attivi) e poi, dopo averle narcotizzate – pare con delle benzodiazepine che le sono state ritrovate in casa, anche se la donna avrebbe detto che erano medicinali per uso personale – le rapinava di contanti oppure di gioielli. «Il tutto presentandosi però con il proprio vero nome e cognome», aveva precisato l’avvocato Pontenani, come a lasciare intendere un modo d’agire non improntato al “nascondersi”. Le accuse, come detto, in nove casi parlano di rapine, ma nel lungo capo di imputazione compaiono anche contestazioni relative all’utilizzo indebito di carte di credito e alla violazione delle norme sugli stupefacenti. Le vittime – nove, dopo una ordinanza iniziale che aveva riguardato sei persone – hanno una età compresa tra i 27 e gli 84 anni. Ma nei giorni successivi al suo arresto, anche dalla città di Como, si erano alzate voci di amici della presunta “Maga Circe” che la ricordavano in altro modo, ben diversa da quanto appariva sui giornali. Tiziana Morandi, fino ad oggi, non aveva mai parlato. Lo farà domani, ma già si preannuncia battaglia anche se siamo ancora (e solo) alla chiusura delle indagini preliminari. «Dico già che andremo a processo – ha concluso al riguardo, parlando per contro della propria assistita, l’avvocato Pontenani – Nessuna perizia psichiatrica, nessun rito alternativo. Vogliamo vedere in faccia, in aula, le persone che ci accusano. Una ad una».

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