La beffa dei vaccini antinfluenzali
Dosi in ritardo, 12mila da buttare

A novembre erano quasi introvabili, ora che ci sono non servono più. Nel Comasco ogni medico di famiglia ha nei cassetti decine di fiale inutilizzate

Dopo le polemiche per la mancanza di vaccini antinfluenzali, adesso si assiste al paradosso che gli ambulatori dei medici di famiglia sono pieni di dosi inutilizzate.

Impossibile riutilizzarli

Andando a fare una visita da un medico qualsiasi della città è facile scoprire, parlando, che ha avanzato parecchie fiale del preparato a lungo introvabile in tutta la Lombardia. Tra le trenta e le cinquanta dosi ciascuno, assicurano i medici di medicina generale. Bisogna pensare che un singolo vaccino costa in media 15 euro al cittadino.

Considerando che ci sono 400 medici di famiglia nella provincia di Como, significa almeno 12mila dosi sprecate per un valore totale che sfiora i 200mila euro.

Di tutte queste scatole di vaccini i medici adesso non sanno più cosa farsene. Anche volendo, l’anno prossimo non sarebbero utilizzabili. La data di scadenza è giugno, ma per ogni stagione influenzale i produttori isolano dei ceppi virali diversi di anno in anno a seconda delle previsioni epidemiologiche. Molti medici hanno cercano di restituirli all’Ats Insubria, ma l’Agenzia per la tutela della salute non ritira le dosi già consegnante e avanzate. I pazienti non sono più interessati, ormai è tardi, il picco influenzale è passato senza nemmeno manifestarsi diffusamente come gli anni scorsi, grazie all’uso delle mascherine e alla distanza sociale.

Fino alla fine di gennaio i virologi e i microbiologi della rete dell’Istituto Superiore di Santità Influnet non hanno isolato virus influenzali sul nostro territorio, quando negli anni passati già a gennaio c’erano migliaia e migliaia di malati. Gli assistiti contattati nelle ultime settimane dai medici hanno rifiutato il vaccino sostenendo che non c’è più l’urgenza, qualcuno ha anche risposto sgarbatamente. La campagna antinfluenzale del resto è formalmente finita il 31 gennaio. Peraltro, ha spiegato l’Ats durante una presentazione ufficiale, è bene non vaccinare più i grandi anziani contro l’influenza per non creare possibili sovrapposizioni con il prossimo, si spera imminente, vaccino anti Covid. In teoria, stando agli annunci della Regione, gli over 80 verranno difesi contro il Covid dal 24 febbraio.

Molti comaschi si sono rivolti a novembre alle farmacie svizzere pagando di tasca propria una dose di antinfluenzale. Tramite il sito dell’Ats Insubria è possibile chiedere al massimo 32 euro di rimborso. Infatti tra novembre e inizio dicembre, nel vivo della campagna, la Regione non aveva disponibilità sufficienti per l’antinfluenzale nemmeno per gli anziani più fragili. Poi, cercando di rimediare in corsa, alcune forniture sono arrivate a scaglioni, le ultime nelle scorse settimane. Queste dosi avanzate dai medici sono state distribuite a cavallo dell’Epifania.

In Lombardia

Secondo le proiezioni regionali il valore economico delle dosi di antinfluenzale non utilizzate ammonta a 10 milioni e 674mila euro. Sono esattamente 942.706 dosi secondo le cifre aggiornate alla metà di gennaio.

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