La benzina supera i due euro al litro. Meno cara in città che in provincia

Consumi La media prezzi in città si mantiene questa volta al di sotto della media provinciale

Anche in città alcuni distributori ieri hanno esposto prezzi superiori ai 2 euro per la verde self service. Vuol dire spendere più di cento euro per fare il pieno ad un’auto con un serbatoio da cinquanta litri. La media prezzi in città, stando ai dati comunicati quotidianamente al ministero delle Imprese, una volta tanto non è più alta della media provinciale. In entrambi i casi siamo attorno ai 1,980 sempre per la verde self service. Il prezzo medio stradale regionale sale invece a 1,998 euro al litro. Colpa di province come Milano e Monza decisamente sopra quota 2 euro al litro. Mentre il costo del carburante risulta più basso a Sondrio, più vicino a 1,9 euro. Nel panorama nazionale fare il pieno è molto più dispendioso in Liguria e in Sardegna.

Subito fuori dal confine invece in questi ultimi giorni si è arrivati ad un sostanziale pareggio. Dopo la dogana di Chiasso la benzina costa 1,95 franchi, poco sopra verso Mendrisio i prezzi si stabilizzano sopra a 1,96 franchi. Significa comunque pagare quasi 2,1 euro al litro. «Ovunque il prezzo del greggio è in risalita, non solo in Italia – commenta Daniela Maroni, vicepresidente della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti – per effetto dei mercati internazionali e dei principali Paesi estrattori. Noi gestori ricordiamo sempre ai nostri clienti che più della metà del costo del carburante evapora in tasse e non è certo colpa nostra. Accise e Iva pesano tantissimo. L’unica misura per contenere i prezzi è una leva fiscale». La corsa dei prezzi non sembra arrestarsi, nell’ultima settimana dall’8 al 15 settembre da listino medio sempre la benzina è aumentata di 0,033 centesimi, il gasolio sempre self service di 0,040. Per questo si torna a parlare di taglio delle accise, come era stato deciso dal prevedente governo nel marzo del 2022. Allora per colpa della crisi internazionale la benzina era arrivata a 2,137 euro al litro dunque lo Stato aveva rinunciato a 25 centesimi più Iva di tasse. A Roma però sembra più vicino un bonus da 80 euro (non più di 150), da riconoscere ai cittadini che hanno un Isee sotto ai 15mila euro e da erogare tramite una carta su cui caricare anche sussidi per gli acquisti alimentari. Per contenere i prezzi invece FederConsumatori chiede di mettere freno ai fenomeni speculativi. I prezzi secondo i rappresentanti dei consumatori sono a volte «eccessivi e ingiustificati». «Tenendo conto sia dell’andamento del mercato petrolifero che del cambio euro-dollaro, ad oggi sul prezzo della benzina gravano ben 12 centesimi di troppo, che fanno salire il prezzo oltre il dovuto».

Per una famiglia media, calcola FederConsumatori, significa una spesa pari a 144 euro in più all’anno. Senza contare gli aumenti indiretti su beni e servizi che il caro carburanti comporta. Il risultato è una contrazione dei consumi e una drastica discesa del potere d’acquisto.

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