La genetica contro il tumore polmonare: al Sant’Anna una tecnica d’avanguardia

Salute Nuovo test in uso al reparto di Anatomia patologica e al laboratorio di genetica. Basta una piccola biopsia per ottenere un sequenziamento utile a orientare la terapia

Un test genetico al Sant’Anna per sconfiggere il tumore al polmone.

Conoscere con esattezza la natura di una malattia tumorale oggi consente ai medici e agli specialisti di scegliere le cure e i trattamenti più adatti, con nuove classi di farmaci intelligenti che offrono speranze di vita migliori rispetto al passato.

A tal proposito l’Asst Lariana è stata riconosciuta centro per la gestione di una nuova piattaforma molecolare, per eseguire de test sugli adenocarcinomi metastatici del polmone. Si tratta di uno dei tumori maligni al polmone più comuni e temibili, le cui cellule malate impazziscono e proliferano in fretta nell’organismo. Il nuovo test, Next generation sequencing, è ora in uso all’Anatomia patologica e al laboratorio di genetica del principale ospedale comasco. L’esame consiste nella valutazione in laboratorio del materiale prelevato dal tumore stesso, in genere si procede con un agoaspirato, una piccola biopsia.

Nuove informazioni

«Si chiama “Ngs”, dietro questa sigla si nascondono opportunità più efficaci e moderne di cura per i tumori – spiega Carlo Patriarca, responsabile dell’Anatomia Patologica di Asst Lariana - sempre più spesso, infatti, le diagnosi anatomo patologiche sono arricchite di informazioni su geni tumorali alterati che le moderne terapie possono colpire per far arretrare e battere la malattia».

Non solo in oncologia

Queste nuove tecnologie di sequenziamento genetico, spiega l’Asst Lariana, hanno un ruolo centrale nell’orientare il trattamento del paziente e sono oggi indispensabili per scegliere le terapie più indicate nei casi in cui i test rilevino la presenza di una mutazione genetica. In base all’esito dell’esame e al profilo molecolare della neoplasia, gli oncologi possono così optare per un farmaco oppure per una combinazione di medicinali. Il lavoro vedrà una stretta collaborazione tra diversi professionisti, a partire dai chirurghi che preleveranno il tessuto dal paziente, gli anatomo patologi e i genetisti che lo analizzeranno e gli oncologi che imposteranno le cure. Dunque il reparto di Oncologia retto da Monica Giordano e il laboratorio di genetica il cui responsabile è Piergiorgio Modena. «La nuova piattaforma di indagine molecolare – spiega Modena - amplia le possibilità di indagine molecolare in molti altri ambiti oncologici, consentendo così di impostare terapie per singoli tumori che non rispondono ai consueti trattamenti e sono tuttavia dotati di mutazioni specifiche per le quali esistono nuove possibilità di cura». In questo ambito, davanti a malattie aggressive in fase avanzata, la chirurgia non è sempre la strada migliore, non è sempre uno strumento risolutivo. «L’acquisizione della nuova piattaforma sostiene la realizzazione di un obiettivo di sviluppo strategico – dice Fabio Banfi, il direttore generale dell’Asst Lariana - per la rete dei nostri ospedali, per poter garantire un’assistenza ancor più qualificata ai pazienti oncologici, settore in cui registriamo una crescita sia in ambito clinico che chirurgico».

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