La Navigazione boccia i bagni sul lungolago: «Se si forma un’altra coda, i turisti si confondono»

Il caso No dell’ente che organizza il trasporto lacuale ai servizi nella sala d’attesa che dovrà essere costruita. E attacca: «Scelte progettuali non concertate con noi»

La Navigazione boccia (di nuovo) i bagni sul lungolago. Dopo avere fatto eliminare quello previsto all’interno della nuova biglietteria (al suo posto sono stati posizionati i contatori elettrici), dice di no anche a realizzarli all’interno della seconda sala d’attesa, che dovrà essere costruita all’altezza dell’hotel Metropole & Suisse. Il motivo? Sembra paradossale, ma secondo la Navigazione è il rischio di ulteriori code. «Siamo concordi - dicono - nel sostenere che i cittadini comaschi e i numerosi turisti abbiano diritto a poter fruire di servizi igienici pubblici, magari dotati di antibagno, dislocati in un luogo appropriato e decentrato rispetto alla piazza del lungolago, anche per questioni di igiene e riservatezza».

La comunicazione

I bagni per il pubblico, come detto, erano stati inseriti nel progetto di regione Lombardia all’interno della biglietteria e della sala d’attesa, ma un anno fa fu la stessa Navigazione (dopo un incontro con il Comune) a chiedere che venissero eliminati. E adesso nemmeno l’opzione caldeggiata in blocco da tutti i consiglieri regionali al di là delle appartenenze politiche e dall’assessore Alessandro Fermi, sembra andare bene alla società pubblica che si occupa del servizio di trasporto sull’acqua. «Questo tuttavia - proseguono dalla Navigazione - non deve avvenire a discapito delle funzionalità dell’esercizio che eroghiamo e che ci impone uno standard qualitativo elevato in termini di numero di personale di biiglietteria, di casse a disposizione del pubblico e di sala di attesa per i nostri passeggeri e studenti, in particolare per i mesi invernali».

E ancora: «Oltretutto il collocamento dei servizi igienici presso il pontile 4 (quello davanti al Suisse, ndr), potrebbe generare confusione tra code per l’accesso a bordo e quelle per i bagni». Tradotto: niente servizi igienici nella sala d’attesa ancora da costruire (e quindi senza ulteriori volumi o manufatti che certamente non starebbero bene sul lungolago) perché ci sarebbero troppe code. Va però sottolineato, come tra l’altro evidenziato da più parti nelle scorse settimane, che si tratta di un servizio essenziale. Che siano turisti (migliaia ogni giorno quelli che si mettono pazientemente in coda per fare il biglietto e potrebbero aver bisogno di andare in bagno) o comaschi ( in attesa dei mezzi non solo in estate, ma anche in inverno) il problema è lo stesso.

Le accuse

Navigazione scarica infine le responsabilità sulla Regione: «La scelta progettuale rientra in un più ampio programma legato al rifacimento del lungolago e non è quindi stata concertata con la Navigazione, che si è trovata nelle condizioni di non poter far altro che avviarla operativamente, attivandosi nel contempo per apportare, ove possibile, le necessarie migliorie per rendere l’attuale infrastruttura maggiormente funzionale». E conclude dicendo: «Abbiamo in animo di discutere dell’argomento anche con il sindaco del Comune di Como per poter concertare una soluzione condivisa».

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