Lago cresciuto di mezzo metro in 36 ore e l’allarme parte in ritardo

Maltempo L’afflusso quintuplicato in una notte ha fatto sballare le previsioni di crescita. La macchina della Protezione civile si è mossa troppo tardi

Tutti sapevano dell’allerta arancione per il maltempo. E tutti sapevano che dal pomeriggio di lunedì la pioggia sarebbe caduta abbondantemente. Ma forse nessuno si aspettava che le precipitazioni facessero aumentare così velocemente il livello del lago di Como. Rispetto a una settimana fa, quando il Comune si era mosso già la sera prima a piazzare le barriere mobili per salvaguardare il traffico sul lungolago e il Consorzio dell’Adda aveva previsto il raggiungimento nel corso della notte della soglia di esondazione, la grossa differenza l’ha fatta la quantità d’acqua caduta non soltanto sulla provincia di Como, ciò che è avvenuto appunto anche una settimana fa, ma pure in abbondanza anche sulla Valtellina, dove - notoriamente - scorre l’Adda, principale affluente del lago.

Ed è proprio l’afflusso dell’Adda che ha fatto saltare tutti i calcoli e le previsioni.

Guardando i dati del Consorzio dell’Adda, si può ben comprendere l’eccezionalità degli acquazzoni di lunedì. Con il lago che in 36 ore scarse si è alzato di ben mezzo metro. E, soprattutto, con i dati di afflusso a monte che sono quintuplicati nel giro di una notte passando da 300 metri cubi d’acqua al secondo a ben 1800 metri cubi, e il deflusso sostanzialmente invariato o quasi.

Come detto la grande differenza tra un allarme lanciato con grande preavviso, e che si è rivelato poi sovrastimato, e uno lanciato in ritardo, perché sottostimato, l’hanno fatta l’ampiezza della zona colpita dalle precipitazioni. Se poco più di una settimana fa la Valtellina era stata colpita marginalmente al fronte della perturbazione, lunedì invece è stata investita in pieno. Qualche dato.

Secondo le centraline del Centro Meteo Lombardo dalla mezzanotte del 30 ottobre alla mattinata di oggi sono caduti: 90 millimetri d’acqua a Como, 160 millimetri nella zona del primo bacino, tra Torno e Moltrasio, 110 in altolago, altrettanti tra Morbegno e Sondrio, 130 nella zona di Bormio.

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