Lago di Como preso d’assalto: a Sant’Agostino ingorgo di taxiboat

Reportage Fino a 8 barche in contemporanea nel porto e sulla riva una decina di “venditori” abbordano i turisti. Negli ultimi due anni quasi 150 società attive nel settore

Como

Attorno alle 11 di ieri mattina la situazione era la seguente: tre barche ormeggiate al pontile e impegnate nel carico e scarico di passeggeri, altre cinque in continuo movimento all’interno del piccolo porto di Sant’Agostino in attesa del proprio turno per avvicinarsi a riva, altri tre motoscafi impegnati in una melina appena fuori l’ingresso del porto.

Mattinata da bollino rosso, quella di ieri, nell’unico punto di approdo cittadino per i taxiboat che, negli ultimi due anni, si sono esponenzialmente moltiplicati, tanto che si calcola, attualmente, siano attive qualcosa come 150 imprese nel settore. In alcuni momenti si è registrato un vero e proprio ingorgo sia all’imbocco che all’interno del porto, gestito - va detto - comunque con grande tranquillità e professionalità dai conducenti dei vari motoscafi.

Il monitoraggio

Noi abbiamo monitorato la situazione nelle due ore comprese tra le 11 del mattino e le 13. E abbiamo contato non meno di una trentina di natanti che hanno scaricato e caricato clienti. Facendo una stima in difetto parliamo di non meno di 150/200 turisti trasportati in un paio d’ore scarse.

Ti avvicini a Sant’Agostino e, già all’altezza della darsena incontri giovani impegnati ad avvicinare i passanti e proporre in inglese: «Ciao ragazzi, giretto in barca?». C’è un ragazzo bianco con maglietta bianca e qrcode della sua società sulle spalle, uomo brizzolato con cartello blu in mano, giovane con berretto bianco e foto dei motoscafi a disposizione, ragazzo biondo con immancabile cartella in mano, uomo con piumino smanicato e cartello, ragazza con la maglietta “The dream lake”, ragazzo con le sneaker bianche, una donna con i capelli neri, una ragazza con uno chignon tutti impegnati a proporre tour sul lago in barca. Attività che, sulla base del regolamento di polizia locale recentemente passato in giunta ma ancora non approvato dal consiglio comunale (e quindi non operativo) sarà destinato a divenire sanzionabile: nessuno, ha stabilito l’amministrazione, può promuovere attività commerciali in strada, nelle piazze ma anche in bar o locali pubblici. Per ora, di sanzioni non ve ne sono.

Folla al pontile

Arrivati al pontile c’è una piccola folla di turisti (almeno una sessantina di persone per volta quelle in attesa). Alcuni dipendenti delle varie società sono impegnati a radunarli in gruppi e a coordinare l’accesso verso il pontile, per evitare sovraffollamenti e rischi. E poi, in acqua, il viavai continuo di motoscafi e natanti di ogni genere, marca e tipo che attendono il loro turno, si avvicinano, scaricano e caricano, ripartono.

Non mancano momenti di tensione, come quando una ragazza vuole immortalare due addetti al reclutamento clienti, per documentare la loro attività, e questi non gradiscono. Alla fine tutto rientra, fortunatamente, nei canoni di un confronto civile. Ore 13. Pausa pranzo. La frenesia diminuisce, in attesa del pomeriggio. E anche al pontile per la prima volta non si vedono barche. È il turismo, bellezza, verrebbe da esclamare. Ma non a tutta la città piace.

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