Lago, già rimosse
600 tonnellate
Ne mancano 1.800

Como: primo bacino. I detriti aumentano a vista d’occhio. Questo nonostante il lavoro di due battelli e tre chiatte

Per avere un’idea del lavoro fatto, in questi giorni sono state portate via circa 600 tonnellate di legname dal lago. Ieri, fin dal mattino, il grosso delle operazioni si è spostato nella zona di Sant’Agostino, dove il vento ha trasportato gran parte dei detriti scesi a valle.

Numeri spaventosi

«Con i rinforzi arrivati stiamo lavorando molto bene – spiega l’assessore all’Ambiente Marco Galli – in loco, abbiamo tre chiatte che spingono il materiale a riva, dove grazie a una ruspa carichiamo i due cassoni di Aprica per portare via il materiale».

All’hangar, invece, sono in azione i due battelli spazzino. In totale, ieri sono state raccolte 200 tonnellate di legname. Una progressione notevole, se si pensa che mercoledì si era attorno ai 50 quintali. All’inizio, la stima del materiale totale da rimuovere era attorno alle 1200 tonnellate: ora si pensa sia addirittura il doppio. Vuol dire che mancano ancora circa 1800 tonnellate. Difficile quindi dire quando terminerà la pulizia: di sicuro andrà avanti ancora per tutta la prossima settimana.

Le operazioni sono condotte di concerto dal Comune e dall’Autorità di bacino. I detriti raccolti sono portati in via Stazzi ma non solo: sono sfruttati gli altri siti di conferimento di Aprica.

Nei prossimi giorni, uno dei problemi potrebbe essere quello dello smaltimento, poiché la quantità è molta e non si tratta solo di legno. Non mancano infatti plastica, resti di animale e altri oggetti da trattare in maniera diversa.

Intanto, lunedì arriverà un’altra gru e aumenteranno i cassoni. Si esclude l’idea d’utilizzare galleggianti o reti per impedire allo sporco di muoversi nel lago: la presenza, infatti ostacolerebbe il lavoro delle chiatte e dei battelli. «Speriamo che il meteo lasci fermi i detriti», conclude Galli. Intanto, è migliorata la situazione all’hangar. fino a giovedì il punto più difficile dove lavorare. Stesso discorso vale per piazza Cavour, dove nel pomeriggio il colpo d’occhio restituiva almeno una parte di lago, ieri coperto in ogni suo centimetro. Per i prossimi interventi, molto dipenderà dal vento e da dove si sposteranno i detriti. Purtroppo, è uno degli effetti collaterali e inevitabili dell’alluvione che ha colpito il territorio e che sta mostrando i propri effetti.

A caro prezzo

Il costo delle operazioni, al momento, non è ancora possibile definirlo. Molto dipenderà da come andranno i prossimi giorni: un’idea precisa si avrà settimana prossima, al momento le stime oscillano fra 300 e 500 mila euro. Intanto si abbassa il livello del lago. Dopo essere salito in maniera discreta negli ultimi tre giorni, ieri pomeriggio era fissato a quota 84, quasi 40 centimetri sotto la quota esondazione, cioè l’arrivo dell’acqua fino alla prima corsia di piazza Cavour.

Il deflusso è invece due volte superiore all’afflusso. Bisognerà capire se le piogge previste in questi giorni invertiranno la tendenza.

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