Lavoro nero, che piaga. Il settore del turismo è il più colpito a Como (tutti i dati)

Guardia di finanza Bar, pub, ristoranti e ospitalità. Qui l’80% delle irregolarità scoperte dalle fiamme gialle interessano i servizi per l’ospitalità e l’accoglienza

Più di un controllo su due fatto dalla Guardia di finanza per accertare il rispetto delle norme sul mercato del lavoro, si è chiuso con sanzioni e denunce. E nell’ultimo anno e mezzo le sole fiamme gialle hanno scoperto in provincia di Como oltre duecento lavoratori in nero e quasi trecento persone che venivano impiegate senza il rispetto del contratto di lavoro.

Ha dimensioni davvero allarmanti il dato sulle irregolarità riscontrate dalle fiamme gialle del comando provinciale nei controlli nei vari settori economici che costituiscono buona parte dell’asse portate dell’economia comasca. L’ambito maggiormente colpito è quello del settore del turismo: l’80% delle irregolarità, infatti, hanno interessato bar, pub, ristoranti, attività di intrattenimento e alloggiative.

«L’attività operativa - ci tiene a sottolineare il colonnello Giuseppe Coppola, comandante provinciale della Guardia di finanza - viene talvolta condotta con l’Ispettorato del lavoro, con il quale da anni abbiamo un protocollo d’intesa che consente sia lo scambio informativo che il coordinamento delle azioni ispettive sul territorio».

I dati, dunque. Sul fronte del mercato nero del lavoro, ovvero persone che vengono impiegate senza uno straccio di contratto e pagate totalmente in nero, il settore maggiormente colpito dal fenomeno è quello della ristorazione e dei servizi alloggiativi (attenzione: non alberghi, che rientrano sotto una voce differente, stando ai codici “ateco” delle attività economiche) seguito, ma a distanza, da quello delle autoriparazioni e delle officine meccaniche.

I dati sul lavoro nero

Invece guardando le irregolarità - ovvero l’esistenza di un contratto di lavoro, ma irregolare rispetto alle mansioni - il settore di gran lunga più interessato è quello dell’intrattenimento e del divertimento, seguito ancora una volta da attività alloggiative e ristorazione.

Non si pensi che il fenomeno di sfruttamento dei lavoratori coinvolga esclusivamente stranieri e extracomunitari. Tutt’altro, stando ai dati elaborati dalla Guardia di finanza: tre lavoratori irregolari su quattro e tre lavoratori in nero su cinque sono infatti proprio di nazionalità italiana.

Infine il dato relativo ai datori di lavoro sanzionati e denunciati alla magistratura: sono stati complessivamente 101, quelli identificati per aver utilizzato manodopera irregolare e in nero. Di questi, tre sono stati denunciati anche per aver dato lavoro a persone prive di permesso di soggiorno.

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