Le Camelie, i decessi sono 47
Quasi 10 volte più dell’anno scorso

Case di riposo a Como. Nelle altre strutture i numeri sono in linea con quelli degli anni precedenti

Tra marzo e inizio maggio del 2018 alla Rsa Le Camelie della Ca’ d’Industria erano morte cinque persone. Nello stesso periodo del 2019 sette. Quest’anno sono sfilate 47 bare. Un aumento di quasi dieci volte rispetto all’anno scorso.

L’Rsa sta studiando il modo di riaprire le porte. Così fa sapere la stessa residenza per anziani in una comunicazione rivolta ai familiari delle vittime. «Siamo con la presente ad aggiornare la situazione complessiva – spiega l’Rsa - rilevata all’interno delle nostre strutture in forza delle ulteriori risultanze dei tamponi eseguiti in data successiva al 24 aprile». A fine aprile sempre a Le Camelie i decessi erano già 40. Nelle strutture gestite dalla Fondazione Ca’ D’Industria a partecipazione pubblica in via Brambilla gli ospiti negativi sono 93, 12 i positivi. In viale Varesina ci sono 124 negativi e zero positivi. Alla residenza villa Celesia 34 negativi e un solo positivo, peraltro non più presente in struttura.

La situazione più grave come detto a Le Camelie, 52 negativi di cui 50 in struttura, 32 positivi di cui 30 all’interno della residenza. Ma è nella conta dei morti che il confronto fa spavento. Se le altre residenze della Fondazione hanno numeri in linea con il passato, a Le Camelie il conto è davvero drammatico, 13 decessi a marzo, 32 in aprile, già due a maggio. Vero è che non tutti alla Ca’ d’Industria sono morti per Covid, molti ospiti però non hanno avuto modo di ricevere nelle prime fasi dell’emergenza il tampone, quindi rimarranno in dubbio. Alla voce “decessi sicuramente non Covid” per Le Camelie comunque la casella è rimasta bianca.

«A seguito dell’avvio della così detta fase 2 – scrive ancora l’Rsa - nella consapevolezza che la lunga separazione dagli affetti famigliari sia un elemento da tenere in considerazione, stiamo studiando un’ipotesi di nuova ripartenza anche delle nostre sedi fondata sull’assoluta sicurezza dei nostri ospiti». Questa sarebbe una svolta non di poco conto. «Vi informiamo infine – comunica ancora La Ca’ d’Industria - che dai prossimi giorni prenderà avvio anche la seconda fase di tamponamento. Siamo finalmente riusciti ad ottenere, dopo una lunga ricerca e con costo interamente a nostro carico, un numero di tamponi adeguato. Nei modi ed i tempi che la direzione sanitaria concorderà con i medici curanti».

Infine la fotografia sui dipendenti, gli operatori sanitari. Sono 381 i tamponi effettuati, 329 negativi, 21 i positivi, 9 positivi ma asintomatici, 5 sono in attesa e tre sono i guariti.n S.Bac.

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