Le imprese sui risultati elettorali: «Preoccupazione? No, ma scelgano ministri competenti»

I commenti Nel mondo economico lariano molti avevano firmato appelli pro Mario Draghi: «Le priorità sono chiare a prescindere dai partiti al comando». «Chiediamo persone preparate»

Il tessuto produttivo comasco non è preoccupato dal risultato delle elezioni, gli imprenditori sono convinti che il prossimo governo non potrà far altro che cercare di affrontare la crisi.

Negli ultimi mesi molte imprese e associazioni di categoria anche a livello locale si sono spese in difesa del governo Draghi, ritenuto un faro in un momento storico difficile. Dalle urne è uscita vincitrice l’unica forza che ha fatto opposizione all’esecutivo di larghe intese. Il mondo economico, nel produttivo nord, comunque non teme di aver perso attenzione e dialogo.

«Qualsiasi sia il governo in carica oggi le mani della politica in un certo senso sono legate – ragiona Giovanni Anzani, amministrazione delegato della Poliform – occorre affrontare una situazione contingente grave e senza precedenti. Non penso sia possibile fare altro. Spero a tal proposito che vengano nominati dei ministri competenti, scelti per merito e non per le consuete logiche di partito». «E’ proprio così, l’Italia ha le mani legate – dice Egidio Tagliabue, presidente di Technoit, società leader nella distribuzione di elettronica di consumo – è urgente risolvere la crisi energetica e la guerra. Non vedo differenze sostanziali nelle varie proposte politiche. Difficile uscire da questi binari». Insomma la strada è già segnata. «Le facili soluzioni e le promesse da campagna elettorale sono da archiviare – spiega Giovanni Pontiggia, presidente della Bcc Brianza e Laghi – io penso che alla fine le linee tracciate dall’agenda Draghi verranno comunque rispettate. Giorgia Meloni potrà certo applicare suoi correttivi e dare un’impronta. Ma la priorità economica non può essere stravolta in un contesto così complicato».

Le differenze ideologiche hanno per il tessuto produttivo un’importanza secondaria. Resta il fatto che ha vinto l’opposizione al governo Draghi. «Infatti in me prevale la preoccupazione – dice Mauro Frangi, presidente di Confcooperative Insubria – perché abbiamo condiviso l’autorevolezza dell’esperienza del premier Mario Draghi. Ma non pavento problemi legati all’ideologia, Fratelli d’Italia dovrà comunque mantenere il nostro Paese al suo posto in Europa per vincere le sfide più urgenti».

Il cambiamento

Le aziende lombarde e comasche non temono differenze territoriali. «Non penso che chi ha vinto le elezioni faccia distinzioni tra nord, centro e sud – commenta Roberto Galli, presidente di Confartigianato – sarebbe preoccupante. È vero che molti di noi hanno espresso forti perplessità per la caduta del governo Draghi. Ma questo è l’ennesimo tentativo di cambiamento chiesto dai cittadini in un momento nel quale cambiare strada è comunque molto difficile».

Il direttore generale di Bric’s Attilio Briccola non è preoccupato, anche lui è convinto «che le condizioni siano stringenti per qualsiasi governo».

Problemi enormi

«I principali schieramenti non partivano da grandi distanze – dice Angelo Agostoni presidente di Icam – ci sono dei problemi immensi sui cui tutti sarebbero stati chiamati a lavorare e che non si possono disconoscere».

«L’impresa è titanica e il periodo è davvero nero – commenta Pasquale Diodato, presidente di Cna Lario e Brianza – non servono pregiudizi su vincitori e vinti. Piuttosto è vero che nessuno ha la bacchetta magica e che le ricette a disposizione sono già molto chiare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA