Le nascite ora crescono. Dopo quindici anni di calo

Anagrafe A spingere l’incremento il trend positivo registrato in città. Il primario di ginecologia: «Forse ci avviamo verso un recupero»

Aumentano le nascite: nel primo quadrimestre 41 nuovi nati in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A trascinare il trend è soprattutto la città, che registra un +12,4% di neonati. Certo è un piccolo segnale, la curva negli ultimi 15 anni è in costante calo. Però l’Istat nei primi quattro mesi del 2023 nella nostra provincia ha registrato un piccolo segnale, diverso da quelli letti dalla crisi economica internazionale in poi. Tra gennaio e aprile le nascite nel Comasco sono aumentate rispetto allo stesso periodo del 2022 di 41 unità, pari al 3,6%. Nel dettaglio sono nati 1.193 bambini contro i 1.152 del 2022. Vincono, seppur di poco, i maschietti, il 51% del totale delle nascite.

Così in città

Questo cambio di rotta, lieve, è molto più marcato nella città capoluogo. A Como città nei primi quattro mesi del 2023 sono nati 181 bambini, quando invece nel 2022 tra gennaio e aprile ne erano nati 161. Venti nuovi nati in termini assoluti sono un aumento che può ancora incrinarsi durante il resto dell’anno. Ma il dato in termini percentuali è comunque ben augurante, pari come detto ad un più 12,4%.

Un raffronto positivo almeno perché non succedeva da tempo e almeno perché nel resto della penisola il calo delle nascite prosegue. A livello nazionale, infatti, i primi quattro mesi del 2023 hanno visto 117.857 nascite, con una ulteriore contrazione dell’1,1% rispetto ai 119.185 neonati del primo quadrimestre 2022.

Diciamo che a Como e provincia già nel 2022 il crollo dei nuovi nati stava frenando. I nostri quattro ospedali di riferimento, fatta la somma complessiva, hanno perso percentuali intorno al 2% mentre a livello nazionale in media la flessione ha superato il 5%, con tonfi più marcati nelle province meridionali. Forse toccato il fondo, a Como come in altre aree della Lombardia, non possiamo che tornare a crescere.

Resta, in generale, lo storico degli ultimi quindici anni che sta trasformando la piramide demografica della nostra popolazione. Il rapporto propende ormai nettamente dalla parte degli over 65 a sfavore degli under 14, con una contrazione della popolazione attiva. Di contro l’indice di natalità mostra «un’importante riduzione», da più di dieci nuovi nati ogni mille abitanti ora ne contiamo solo sei e mezzo. Da circa 6mila nascite all’anno a livello provinciale siamo arrivati a nemmeno 4mila neonati ogni dodici mesi. Anche nel 2023 il saldo naturale della popolazione residente, in provincia come in città, resta negativo. Il numero di abitanti, rispetto al quantitativo di decessi registrato, si sta contraendo.

«Però il 2023 lascia ben sperare – commenta Paolo Beretta, primario del dipartimento Materno infantile dell’Asst Lariana – c’è una leggera controtendenza. Una goccia nell’oceano della bilancia demografica sia chiaro, ma almeno non assistiamo ad un’ulteriore regressione. Forse perché raggiunto il limite negativo oltre pian piano ci avviamo verso un recupero o almeno verso una stabilità».

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