
Cronaca / Como città
Giovedì 28 Agosto 2025
Le nuove panchine già tutte sbiadite: «Colpa di sole e smog»
Lungolago Da un lucido marrone a un grigio sbiadito - L’artigiano che le ha realizzate: «Il legno? Materiale vivo. Avevamo avvisato che sarebbe servita manutenzione»
Da un lucido marrone a un grigio sbiadito: la parabola della colorazione delle nuove panchine del lungolago è evidente mettendo a confronto le foto di quest’anno con quelle del 2024, quando vennero posate. Realizzate sul modello Ico Parisi dalla stessa impresa di Lipomo che nel dupoguerra realizzava in ferro i disegni del designer, le panchine sono fatte di un materiale ligneo simile al tek. «Un materiale che per sua natura, come tutte le tipologie di legno, tende a sbiadire con il tempo, il sole, lo smog e le intemperie», spiega Giampiero Sampietro, oggi ottantenne, che insieme al figlio Mario ha ricevuto da Palazzo Cernezzi l’incarico di realizzare le cinquanta panchine del lungolago.
Massicce ed eleganti, le panchine sono senza dubbio l’arredo più apprezzato della passeggiata a lago da parte di cittadini e turisti che quotidianamente approfittano della loro presenza per godersi la vista dell’orizzonte e riposarsi all’ombra degli alberi, lì dove arriva.
Ma nemmeno le panchine situate in seconda fila, ovvero a ridosso della pista ciclo pedonale, si sono salvate dal mutamento intercorso nel giro di un solo anno. Mutamento che non è passato inosservato ai cittadini stessi, proprio in queste settimane estive quando è raro vedere le panchine libere.
«Il legno è un materiale vivo, c’era da aspettarselo, anche perché sono spesso colpite dal sole: quando c’è stata la posa noi abbiamo dato quattro mani di impregnante, ma avevamo avvisato il Comune che sarebbe stato necessario fare manutenzione. Non sono di ferro, immobili e immutate nel tempo… Con il legno funziona così», chiarisce Sampietro. E in effetti racconta di essere stato contattato da Palazzo Cernezzi proprio nel corso dell’estate per dare informazioni circa il prodotto impregnante adottato al momento della posa. Secondo l’artigiano, ci sono diversi modi per ovviare alla sbiancatura delle panchine: il materiale, per esempio, può essere verniciato, scelta che inizialmente non è stata presa proprio per ragioni estetiche legate alla bellezza del materiale ligneo naturale, oppure si deve intervenire con manutenzioni e impregnature del legno almeno ogni due anni e anche prima, a seconda dei prodotti utilizzati. Una terza opzione, per ora non intrapresa dal Comune è quella della ramatura.
Ognuna delle panchine realizzate in legno “iroko” e posizionate in prima fila con vista lago oppure più indietro, a ridosso della pista ciclopedonale, da entrambi i lati della biglietteria della Navigazione sono costate al Comune 2mila euro, cui si sono sommati 30mila euro di costi aggiuntivi, per una spesa totale di 100mila euro. Le panchine, che pesano 70 chilogrammi ciascuna, sono state anche fissate a terra così da non poter essere spostate. Un anno fa, poco prima della posa, Sampietro aveva anche espresso il desiderio che gli arredi realizzati dalla sua azienda venissero trattati con rispetto da turisti e cittadini e così è stato in questo primo anno di nuovo lungolago perché, oltre alla sbiancatura del legno, non si notano segni di incuria o di vandalismo.
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