La Lega comasca in massa dai sovranisti: «Estrema destra? L’Europa ci ha deluso»

Politica Tutti i principali esponenti locali alla convention voluta da Matteo Salvini a Firenze. Il ministro Locatelli: «Interlocutori strategici». Fermi: «Mettere al centro l’interesse nazionale»

La Lega in vista delle Europee guarda a destra, da Como tutti presenti in piazza ad ascoltare i leader sovranisti.

Alla convention di Firenze voluta da Matteo Salvini per lanciare la campagna elettorale hanno partecipato tutti i principali esponenti comaschi, pronti a rispondere alla chiamata del leader del partito. Dal palco i messaggi degli amici sovranisti, «per liberare l’Europa dagli abusivi» e dare più peso alle richieste delle nazioni. Strizzando l’occhio a chi l’Unione europea non l’ha mai voluta e vorrebbe addirittura uscirne, per esempio l’olandese di ultra destra Geert Wilders.

Cambiare lo scenario

«Vogliamo cambiare lo scenario europeo – spiega Alessandra Locatelli, salviniana di ferro già vicesindaco a Como e oggi ministro per le Disabilità – e per farlo abbiamo unito un fronte comune. Il messaggio è testimoniare una grande coesione per dare un’alternativa al governo dell’Europa». Poco importa se gli alleati italiani storcono il naso, per Forza Italia la svolta a destra rischia di essere estremista, mentre Fratelli d’Italia si sente in qualche modo sorpassata. Secondo Locatelli «ciascuno fa le proprie scelte strategiche in vista delle elezioni, noi abbiamo sempre trovato in questi partiti europei degli interlocutori strategici».

La delegazione

Il sottosegretario Nicola Molteni, il parlamentare Eugenio Zoffili, dalla Regione anche Gigliola Spelzini: la delegazione comasca è scesa unita in piazza.

C’era anche Alessandro Fermi, una figura politica considerata più moderata almeno perché prima ha a lungo militato in Forza Italia. «A me il convegno è piaciuto molto – così Fermi – si respirava aria di cambiamento. L’indirizzo dell’Europa è lo stesso da decenni e vedo grande distanza rispetto alle esigenze dei cittadini. Occorre scardinare un modello deludente».

Insomma, applausi e sorrisi insieme all’ultradestra senza nessun dubbio o mal di pancia. «Per me l’obiettivo generale è provare a mettere al centro dell’Europa gli interessi nazionali e dell’intero continente – dice ancora Fermi – L’Italia esige rispetto, al contrario l’approccio europeo negli ultimi anni è stato poco incline a fare gli interessi degli italiani. Io in questo tentativo mi riconosco appieno». Claudio Borghi, già consigliere comunale a Como e ora seduto in Parlamento, ha sempre sostenuto tesi poco europeiste a partire dalla moneta unica. «E’ una pallina che abbiamo iniziato a far rotolare dieci anni fa – dice Borghi – dalla segreteria Salvini in poi per cambiare davvero il continente. Basta governi metà di centrodestra e metà di centrosinistra. Dobbiamo invertire la rotta. In questo nuovo fronte c’è chi non ha paura di mettere in discussione l’Unione per recuperare sovranità».

«Eravamo tutti in piazza domenica – spiega la coordinatrice provinciale della Lega Laura Santin – l’invito del partito era allargato e non ci sono state defezioni. Erano presenti anche le nostre delegazioni dei giovani. Abbiamo ascoltato tante sensibilità diverse, si è parlato di buonsenso, confini, immigrazione, ma anche di famiglia e valori cristiani. I risultati da centrare però sono condivisi».

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