Lega, l’ex ministro contro Salvini: «Ha tradito gli interessi del Nord»

Politica Roberto Castelli ha presentato il suo nuovo partito: «Lombardi ingannati». «Nel nuovo Carroccio una vena meridionalista e l’ossessione per il ponte sullo Stretto»

«Siamo qui per provare fare qualcosa contro il tradimento della Lega di Matteo Salvini, che ha ingannato i cittadini lombardi. Un partito che ha abbandonato le idee autonomiste e federaliste per diventare un partito centralista, con una vena meridionalista rappresentata dall’ossessione per lo Stretto di Messina».

E il nuovo ddl sull’Autonomia differenziata delle Regioni? «Una trappola, un inganno totale per i cittadini del Nord. Che voterei solo se fossi la Meloni, oppure del Sud. E’ la mela di Biancaneve, rossa e bella all’esterno ma con dentro il veleno».

Sono state parole di fuoco quelle pronunciate ieri mattina alla presentazione del neonato Gruppo di Como del Partito Popolare del Nord guidato dal segretario federale (volto storico della Lega, ex Ministro della Giustizia) Roberto Castelli. Un esordio con il botto, con nel mirino il governo centralista di Giorgia Meloni e soprattutto la Lega di Salvini, tanto che alla parola «tradimento» il buon numero di cittadini presenti è esploso in un applauso.

Al tavolo, accanto a Castelli, c’erano il medico chirurgo Luigi Lovisetti, responsabile provinciale di Como, Giulio Arrighini (responsabile regionale) e l’ex sindaco di Cantù Claudio Bizzozero, che non ha ancora cariche ma che ha giustificato la sua presenza in quanto uomo «che crede molto a questa strada e che darà una mano».

Malcontento

Il primo a parlare è stato Lovisetti: «Io non ho mai fatto politica – ha detto – Questo nuovo partito è nato da poco sulla spinta dell’associazione “Autonomia e Libertà” di Roberto Castelli. Le regioni del Nord non hanno un adeguato potere politico e il malcontento è diffuso, come pure la frustrazione dei cittadini. Cosa ci ha spinto? Motivi economici, vivendo in un paese con la più alta tassazione in Europa, ma anche etici e culturali». E’ stata più volte ricordata la figura di Gianfranco Miglio («comasco, non potevamo che partire da qui per presentare i gruppi provinciali») come pure è stata ricordata la vicinanza del territorio alla Confederazione Elvetica da prendere come modello.

Ma le bordate politiche contro la Lega di Salvini sono arrivate da Castelli: «La Lega di oggi ha abbandonato autonomia e federalismo – ha detto – E’ un partito centralista al massimo con una vena meridionalista e con l’ossessione per il Ponte sullo Stretto. Ero in pensione ma la coscienza mi ha imposto di tornare perché non è possibile che le istanze del Nord vendano mandate a farsi benedire. Per di più con inganni e una legge trappola come quella che è sul tavolo. Ho sentito leghisti dire che resistono con Salvini perché sarebbe un “giusto prezzo da pagare per avere le autonomie”, ma non è così perché siamo all’inganno totale. Nel ddl di cui si parla non c’è l’autonomia, basta leggerlo. E’ una mela di Biancaneve con il veleno, offerta da chi si dice leghista ma che non porta avanti le istanze del Nord».

Visione per il futuro

«Un partito del Nord però da oggi c’è ed è il nostro», ha concluso Arrighini dando poi la parola a Bizzozero: «Abbiamo una visione uguale per il futuro pur avendo storie politiche diverse – ha detto – In questo momento abbiamo toccato il fondo, una figura di carisma come quella di Castelli potrebbe dare una speranza».

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