L’estate del turismo fuori controllo: camper ovunque

Il caso Non soltanto taxi boat e code per i battelli - Da Viale Geno a Tavernola, sono decine i camperisti che si accampano abusivamente dove non potrebbero

Non serve andare in un hotel a 5 stelle per un avere un buongiorno “vista lago”. Lo sanno bene i camperisti che in questi giorni si sono distribuiti negli angoli della città, ignorando le aree sosta che Comune e privati hanno predisposto per loro. Da una sponda all’altra del bacino, fino a Tavernola, il problema dei campeggiatori abusivi non è nuovo, anzi. Torna ogni estate come sintomo di una questione più grande e complessa, che viaggia su ruote, barche e gambe: l’affollamento turistico.

Da Villa Olmo al Borgovico

L’osservazione dei camper inizia di prima mattina – quando i turisti ancora dormono - dalla via per Cernobbio. Qui, a metà strada circa, c’è una piccola rientranza, con quattro parcheggi e un camper fermo. Un paio d’ore dopo i camper sono diventati due. Proseguendo per la strada, si passa per villa Olmo: anche qui, nell’area alle spalle del lido, c’è un camper bianco con la porta aperta e una donna indaffarata all’interno. Non lontano da villa Olmo si arriva nella piccola piazzetta Mojana, in pieno Borgovico e a ridosso della passeggiata Lino Gelpi. Qui nelle scorse stagioni i residenti lamentavano la presenza diffusa di grossi camper, che bloccavano le altre auto e impedivano di fare manovra. Per fortuna ieri di camper ce n’è uno solo, ma trabocca abbondantemente dalle linee del suo stallo.

C’è da dire che, ormai, i mezzi che occupano abusivamente i parcheggi comaschi non sono più solo i tradizionali camper bianchi, ma una serie di furgoni e van attrezzati, di ogni colore e provenienza. Lo si vede bene nella piazzetta Felice Baratelli, all’estremità di viale Geno, tra tendine bianche e parasole metallizzati. Tutti questi mezzi sono in buona compagnia, perché anche davanti alla piscina della Como Nuoto è impossibile non notare tre grossi camper parcheggiati, con i finestrini aperti. Ma ciò che i viaggiatori a bordo non si aspettano è di trovare, dall’altra parte del vetro, un agente della polizia locale. Appellandosi al regolamento di polizia urbana, si fa notare la violazione. Ed è per questo che, staccato lo scontrino, il camperista si ritrova con una sanzione amministrativa da 50 euro.

Giunti a fine corsa, vien da chiedersi: chi sosta in centro lo fa perché non ha alternative? Non esattamente. A Como le aree comunali per camper e mezzi analoghi sono due. La prima si trova al parcheggio Ippocastano: costa 2 euro l’ora, ma sono permessi solo il rifornimento di passaggio e la sosta breve. L’altra area camper si trova a Tavernola: qui si può soltanto sostare al prezzo di 1 euro l’ora. In entrambi i parcheggi non si può prenotare la piazzola, lo scarico delle acque grigie è gratuito, mentre si paga per le acque nere, l’acqua potabile e la ricarica elettrica (presente solo a Tavernola).

Key box e taxi boat

Ieri mattina, nello stesso momento in cui i camper sostavano in modo irregolare, il parcheggio dell’Ippocastano contava 2 stalli liberi su 5. La situazione era simile nell’alternativa tavernolese di via Brennero, dove gli stalli predisposti dal Comune sarebbero 10, ma 4 erano vuoti. Eppure, al di là della sbarra, sui parcheggi bianchi a disco orario h. 8-19 si contavano ben sei tra camper e minivan. Al loro interno i turisti dormivano ancora o avevano appena aperto la portiera per iniziare la giornata. Sempre a Tavernola, qualche camperista ha preferito il parcheggio tra via Polano e via Traù, oppure quello di fianco all’autolavaggio.

Così come per la proliferazione delle key box, delle case vacanza e dei taxi boat, anche il caso dei camperisti abusivi certifica l’onda del turismo. Un’onda che avanza al ritmo dei trolley e, prima o poi, bagna tutti, nessuno escluso.

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