
Cronaca / Como città
Giovedì 03 Luglio 2025
Letti all’Ucraina, il trasloco è bloccato
Sant’Anna Il caso dei presidi medici dimenticati da anni in un padiglione di via Napoleona: nuovo stop. Da Zaporizhzhia: «Grazie di cuore, ma è difficile per noi riceverli siamo sotto costanti attacchi missilistici»
Le autorità di Zaporizhzhia ringraziano per i 200 letti e per la solidarietà, ma ancora tra bombe e attacchi devono organizzarsi per i trasporti.
Sollevato il caso a gennaio da queste colonne, annunciata la donazione a febbraio, a maggio la giunta regionale ha ufficialmente deciso di donare alla popolazione ucraina 200 dei 330 letti da ospedale accatastati da quattro anni al vecchio Sant’Anna. Il trasloco dei letti, a carico dei riceventi, è però ancora fermo. Ci siamo dunque rivolti direttamente alle autorità della città di Zaporizhzhia.
Il ringraziamento ucraino
«Siamo a conoscenza dell’accordo preliminare relativo alla donazione di posti letto ospedalieri da parte della Regione Lombardia. Esiste un protocollo tra gli ospedali lombardi e di Zaporizhzhia in merito. Attualmente sono in corso le procedure logistiche e la preparazione dei documenti ufficiali per il trasferimento in Ucraina. Al momento non disponiamo di ulteriori dettagli, ma continueremo a seguire la vicenda e a monitorare eventuali aggiornamenti. Apprezziamo sinceramente il supporto e la solidarietà da parte dell’Italia».
Così ha risposto Mariia Kuznietsova, vicedirettore dell’Istituto per lo sviluppo urbano di Zaporizhzhia, ad una richiesta indirizzata al sindaco della città Regina Kharchenko. Chiesti maggiori informazioni alla direttrice dello stesso istituto, Viktoriia Agientaieva, trapela una difficoltà nell’accettazione della donazione dovuta alla angosciante guerra in corso. Sulla città piovono razzi, riusciranno mai a prendere e utilizzare i letti stipati a Como?
«Grazie di cuore per la vostra compassione e il vostro sostegno, ci tocca davvero – fa sapere Agientaieva - sì, i letti saranno utilizzati nei nostri ospedali, molti dei quali stanno facendo del loro meglio per prendersi cura dei pazienti nonostante siano sotto costante minaccia. Purtroppo, Zaporizhzhia è ancora sottoposta a regolari attacchi missilistici, è massiccio l’uso di droni. Di recente, gli edifici civili sono stati nuovamente colpiti. A volte la guerra sembra infinita, ma la nostra gente si rifiuta di arrendersi. Cerchiamo di rimanere forti: per le nostre famiglie, per la nostra città, per il nostro Paese. La vostra solidarietà ci ricorda che non siamo soli. Ci dà la forza quando ne abbiamo più bisogno».
Serve una mediazione
Sarebbe utile una mediazione per facilitare l’invio dei letti, è un lavoro ingente, servono diversi tir, sono tanti chilometri di viaggio e bisogna calcolare anche i relativi costi.
Occorre ricordare che i letti in questione, acquistati da una azienda indiana da Aria per conto della Regione durante le prime drammatiche settimane della pandemia Covid, non sono a norma. Mancano le certificazioni europee, le spine non sono adatte. Nonostante la Lombardia abbia avuto ragione in tribunale i fornitori indiani non si sono più fatti sentire.
I restanti 130 letti attendono ancora un giudizio. In totale per questi 330 letti da quattro anni stipati in via Napoleona abbiamo speso quasi mezzo milione di euro.
Scatoloni e cellophane occupano tutta l’ala dell’ex pediatria e neonatologia del vecchio Sant’Anna, sono stati portati qui nel 2021 senza comunicazioni pubbliche.
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