L’ex assessore oggi “barcaiolo”: «I turisti? Li trattiamo male»

Il personaggio Oggi Marco Galli porta a spasso i visitatori per il lago: «Dobbiamo migliorare l’accoglienza. La città non è ancora pronta»

L’ex assessore Marco Galli, con “la barca di Marco”, oggi porta i turisti in giro per il lago. Ma la città a suo parere ancora non è pronta per accogliere al meglio così tanti visitatori.

Titolare del verde e dello sport nella precedente amministrazione comunale, uscito anzitempo dalla giunta guidata da Mario Landriscina per forti divergenze politiche con il resto dell’esecutivo di allora, Marco Galli adesso offre ai turisti «esperienze uniche per vivere il lago di Como in tutta la sua bellezza e da una prospettiva totalmente nuova».

«Dicono che viviamo in uno dei posti più belli del mondo – racconta lui – giurano tutti di essere innamorati del lago, salgono e scendono dalla barca con il sorriso, li vedo felici. Quello che mi preoccupa è che tanti turisti in realtà tornino a casa insoddisfatti. Ho paura che non raccontino in America o in Australia quanto è splendido il lago di Como, ma che si lamentino per le code di due ore che si è costretti ad affrontare per prendere un battello, per le file eterne sotto al sole per salire sulla funicolare. O peggio che le loro cene romantiche a Bellagio si concludano senza un passaggio per tornare la sera in hotel in città. Ecco, se così fosse, prima o poi secondo me la corda si spezza».

250 euro per un’ora in barca

Un’ora sulla barca di Marco costa 250 euro. I clienti non mancano, la domanda supera di molto l’offerta sul nostro lago. Nella zona dell’hangar ci sono così tante barche private a noleggio che il lago sembra una giungla. «Servono norme più puntuali e più chiare - suggerisce Galli – oggi mancano e poi bisogna anche farle rispettare».

«Molti comaschi vivono il turismo come un fastidio – dice ancora l’ex assessore – ma provassimo a togliere oggi a Como e al lago il turismo il 40% circa dei cittadini non avrebbe più da lavorare. Dunque non ci resta che migliorare l’accoglienza. Inutile parlare della mancanza dei taxi la sera. Sulla carenza di battelli la Navigazione ha promesso impegno, ma temo che per costruire nuove barche occorrano anni, non mesi. Certo non è accettabile il serpentone davanti alla biglietteria. La via dell’acqua potrebbe decongestionare il traffico sulle strade. Ma in città c’è un solo ormeggio, peraltro temporaneo. Un turista da Argegno non può fermarsi a prendere un gelato in centro, a fare shopping un paio d’ore. Anche questo problema non è secondario. E di problemi tema turismo purtroppo ce ne sono tanti altri. In stazione un americano che arriva alle 18 trova l’infopoint già chiuso da un’ora, secondo me non è accettabile».

Tema turismo: tra albergatori e commercianti

Tutti temi su cui albergatori e commercianti continuano ad insistere. E che le amministrazioni comunali recenti non hanno risolto, detto che Galli rivendica di essere uscito in corsa dalla precedente giunta.

Eppure, nonostante tutto, Como è una delle mete turistiche più gettonate d’Italia, il 2023 è un anno da record. «Ma la città non è pronta – dice Galli – mancano infrastrutture, reti di collegamento, servizi a terra. Gestire flussi così grandi è un processo complicato, che ha bisogno temo di tanto tempo, di investimenti, di strategie. E non è scontato che il turismo possa attendere così a lungo». I visitatori, scontenti, potrebbero scegliere altre mete e così la “bolla turistica” che oggi ha catturato Como e il lago potrebbe scoppiare.

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