L’influenza batte il Covid. La pediatra: «In 40 anni mai vista così violenta»

Sanità Siamo già al picco influenzale, per una delle epidemie più intense degli ultimi quarant’anni: i dati e l’opinione dell’esperta

Siamo già al picco influenzale, per una delle epidemie più intense degli ultimi quarant’anni.

L’incidenza dei casi d’influenza nel nostro territorio è descritta dai virologi come «molto alta», non più colorata di rosso, ma di rosso scuro.

La curva, salita molto in fretta a novembre, oggi è quasi di un quarto superiore rispetto ai livelli massimi toccati nelle stagioni influenzali pre Covid. Quando però il picco si toccava intorno all’Epifania.

«L’incidenza totale delle sindromi similinfluenzali è in sensibile aumento e ha raggiunto un valore pari a 21,2 casi per mille assistiti. L’aumento dell’incidenza è considerevole in tutte le fasce d’età, soprattutto in quelle pediatriche dove ha raggiunto valori pari a 62,7 ogni mille nella fascia d’età da 0 a 4 anni. Siamo a 32,9 ogni mille nella fascia d’età da 5 a 14 anni, 17,6 ogni mille nella fascia d’età da 15 a 64 anni e 8,3 tra gli over 65enni. Il numero di casi stimati in Lombardia in questa settimana supera i 200mila, per un totale di oltre un milione nelle ultime otto settimane». Così si legge nell’ultimo rapporto aggiornato a mercoledì relativo alla Lombardia, la Regione più colpita nel panorama nazionale insieme all’Emilia. L’influenza sta sbaragliando la concorrenza degli altri virus, in circolazione resta una minoranza di Covid e di virus parainfluenzali.

Il timore è che anche la popolazione più anziana venga progressivamente colpita.

I più fragili possono soffrire complicanze meritevoli del ricovero in ospedale. Non a caso venerdì mattina il reparto di Geriatria del Sant’Anna era in forte sofferenza, con i letti al completo e una difficoltà a dimettere i pazienti per liberare posti.

«È l’influenza più forte che abbia visto in quarant’anni di servizio – racconta Roberta Marzorati, pediatra comasca –. Abbiamo registrato i primi casi a novembre e adesso siamo già nel picco, almeno per l’età pre scolastica. Sono colpiti anche molti bambini delle elementari e delle medie. La febbre è per tutti molto alta, ma i più grandi possono meglio gestire la malattia senza ricadute».

Il meccanismo di trasmissione è sempre lo stesso. «E così pure il passaggio tra le persone – spiega sempre Marzorati –. Prima tocca ai bambini piccoli che frequentano le comunità, gli asili e le materne, poi ai fratelli e alle sorelle più grandi, a scuola. I virus però entrano anche a casa, raggiungono i genitori e possono contagiare anche i nonni. È chiaro che le persone più anziane e fragili possono più di tutti andare incontro a conseguenze importanti».

Di qui la raccomandazione a fare il vaccino antinfluenzale. La campagna per gli anziani è partita già ad ottobre e oggi è aperta gratuitamente a tutti.

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