Lungolago sott’acqua
«Vasche delle paratie
non ancora collegate»

Maltempo Le forti piogge hanno allagato la strada a causa dei tombini che sono saltati per la pressione Sertori: «Siamo nella fase di pre-collaudo delle pompe»

Le forti piogge di ieri (con miglioramento a partire dal pomeriggio) che hanno interessato il capoluogo, hanno ancora una volta fatto saltare i tombini nella zona del lungolago davanti a piazza Cavour riversando un’enorme quantità d’acqua che ha portato alla temporanea chiusura della strada. Non appena è stato possibile è stata riaperta dalla Polizia locale una corsia con invito a procedere moderando la velocità e, successivamente, la viabilità è stata ripristinata integralmente e il lungolago è tornato “asciutto”.

Polemiche sui social

Situazione che ha però nuovamente riportato in primo piano il tema del collegamento delle pompe posizionate sotto le vasche della passeggiata a lago con lo scopo di “catturare” l’acqua dal sottosuolo evitando che fuoriesca dai tombini. Diversi comaschi, soprattutto sui social, hanno iniziato a contestare il progetto delle paratie sostenendo che, dopo 17 anni di lavori, non serva a nulla. In realtà le esondazioni non c’entrano nulla: ieri sera il livello del lago era a quota 90.6 centimetri sopra lo zero idrometrico con afflusso doppio rispetto al deflusso e per esondare la quota tradizionale è di 120 cm, anche se va tenuto conto che con il nuovo marciapiede la protezione è già automaticamente a 173 centimetri. Nessuna necessità, quindi, nemmeno remota di estrarre le barriere posizionate all’interno dei contenitori dislocati sull’intera passeggiata. E allora, cosa non funziona?

È lo stesso assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori a spiegarlo dicendo che il problema che si è verificato ieri e altre volte nel recente passato sarà risolto definitivamente entro l’estate. «L’acqua che ha invaso piazza Cavour – chiarisce - è rigurgitata dai tombini ed è dovuta in larga parte alla pioggia caduta in queste ore. Non è esondato il lago». E aggiunge sullo stato dei lavori dal punto di vista tecnologico: «Attualmente le pompe a dimora nelle vasche, nonostante siano già installate, non sono funzionanti perché in fase di pre-collaudo. Fino a quando non passeranno le fasi di verifica, non potranno essere utilizzate. Una volta terminate queste fasi, entro l’estate, l’opera passerà in gestione al Comune di Como». Senza il funzionamento dell’intero sistema di pompaggio, quindi, accade quanto visto ieri. E a questo punto potrà succedere di nuovo nelle prossime settimane in caso di forti piogge fino al collaudo finale della maxi opera.

I parapetti

Per quanto riguarda la passeggiata, Sertori dice che «i lavori del lungolago sono pressoché terminati e, nei prossimi giorni, sarà pronto anche il campione del parapetto ed effettueremo un sopralluogo per visionarlo». La data prescelta è quella di martedì prossimo, 13 maggio, quando verranno svelati i prototipi delle protezioni che andranno – se la Soprintendenza darà l’ok definitivo – a sostituire gli storici timoni del 1899 non più utilizzabili in quanto quelli rimossi non sono sufficienti a coprire l’intera passeggiata allargata e, inoltre, non rispettano più le normative di sicurezza.

Da Milano fanno infine sapere che «come Regione Lombardia, stiamo lavorando con il regolatore del lago di Como, per gestire questa fase transitoria, fino a quando le pompe non saranno nel pieno della propria efficienza». Tradotto: confronto continuo con il Consorzio dell’Adda per evitare innalzamenti eccessivi del livello del Lario. Il maltempo non ha lasciato strascichi se non qualche buca e in via Bixio il taglio di una pianta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA