Mancano medici specialisti. E l’ospedale bussa ai pensionati

Sanità Mossa di Asst Lariana: bando per cercare esterni in Psichiatria. E i dottori di base sono sempre meno, solo la città ne servirebbero altri 7

Non si trovano più medici di famiglia e negli ospedali tornano in servizio i pensionati. Sono 117 gli ambulatori dei medici di famiglia vuoti nel Comasco su un totale di 300, nel Marianese come nel Canturino mancano dieci camici bianchi, anche in città, che fino ad ora è sempre stata la meta più ambita dalle nuove leve, ci sono sette medici da reperire. In quartieri come Rebbio, Prestino e Breccia gli assistiti non trovano dottori disponibili, tutti hanno già il numero massimo di pazienti da seguire.

Secondo l’Ordine dei medici di Como per ancora quattro o cinque anni i pensionamenti supereranno i nuovi ingressi, poi ci sarà una inversione di tendenza. Oggi mancano le nuove leve. In teoria ogni anno viene pubblicato un elenco di medici di famiglia che intendono favorire il ricambio generazionale, dunque dei dottori che arrivati vicini alla pensione cedono progressivamente un numero crescente di assistiti a dei nuovi medici che stanno ultimando la formazione.

In realtà però tutti i nuovi medici di famiglia ancor prima di aver finito la specialità vengono subito messi al lavoro con una loro quota di pazienti. Sono “merce rara”. Così succede anche a Como, dove a fronte di diversi medici andati in pensione sono arrivati l’anno scorso nuovi medici poco più che trentenni. Per esempio Davide e Dario Rodorigo, Chiara Ponzoni, Giovanni Lomazzi, Federico Citella. Altri medici di famiglia però durante il corso dell’anno appenderanno lo stetoscopio al chiodo.

La stessa situazione tocca specialità mediche nelle quali gli organici sono ormai ridotti all’osso. Per esempio la Psichiatria, secondo il coordinamento dei direttori delle Psichiatrie lombarde nella nostra regione mancano almeno 300 psichiatri, in termini percentuali significa tra il 20% e il 30% del fabbisogno di specialisti nel campo della salute mentale. L’Asst Lariana oggi può contare su 40 psichiatri, ma ne avrebbe bisogno 55. Per questo ha pubblicato una manifestazione d’interesse, sempre aperta, per raccogliere eventuali professionisti che vogliano prestare servizio in libera professione. Il compenso è pari a 80 euro all’ora per un numero massimo di turni da concordare.

A questo bando, vista la mancanza di nuove leve, stanno rispondendo diversi psichiatri che avevano ormai maturato la pensione. Per esempio l’ex responsabile dell’ambulatorio per i disturbi alimentari Antonio Iraci, oppure Gabriele Stampa, Stefano Bisconi e ancora Salvatore Zizolfi.

I liberi professionisti

«Esiste anche un bando simile per la Psichiatria a livello regionale - commenta Carlo Fraticelli, ex primario della Psichiatria dell’Asst Lariana – per coprire buchi enormi e recuperare forza lavoro. Con la libera professione possono rientrare medici pensionati, per prestare servizio in determinati turni per determinati compiti. La situazione del resto in specialità come la nostra è drammatica, si rischia la chiusura di interi reparti. Dunque è opportuno battere anche questa strada. Certo, sarebbe preferibile avere un ricambio generazionale».

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